Twitter non vuole che i servizi di intelligence USA sfruttino Dataminr, servizio di analytics che consente di analizzare grandi quantità di contenuti pubblicati sui social media per individuare notizie rilevanti e trend in tempo reale. Del nuovo scontro tra le società della Silicon Valley e il governo federale parla il Wall Street Journal, al quale un funzionario dell’intelligence e altre persone informate avrebbero confermato la decisione del social.
Il servizio sfruttato da Twitter è di Dataminr, società privata USA della quale detiene il 5%, e permette di accedere all’insieme dei messaggi pubblicati sul social e può essere sfruttato per inviare in tempo reale allarmi su disordini politici, attacchi terroristici e altri eventi potenzialmente importanti. Dataminr ha consentito alle agenzie di spionaggio statunitense di avere dettagli sugli attacchi terroristici di Parigi a novembre subito dopo il loro inizio, elementi individuati 10 minuti prima della diffusione sui mass media.
John Inglis, ex vicedirettore della National Security Agency, non ha gradito il comportamento: “Se Twitter continua a vendere i suoi dati ai privati, ma li nega al governo, è ipocrita”, parlando ancora di “brutto segnale di una mancanza di appropriata cooperazione tra le organizzazioni del settore privato e il governo”. Le analisi dei dati che arrivano dai social media stanno sempre più diventando importanti per forze dell’ordine e intelligence: si tratta di elementi che consentono, ad esempio, di analizzare minacce e messaggi propagandistici di gruppi terroristici.