Twitter è il più grande social che si rifiuta di comprare le licenze per le canzoni che circolano sulla sua piattaforma: da qui parte l’accusa della National Music Publishers Association, l’associazione che rappresenta produttori e artisti musicali USA, che ha citato in giudizio il social di Elon Musk chiedendo un risarcimento di 250 milioni di dollari per i danni derivati da questo comportamento quasi anarchico.
Le accuse
Secondo quanto riporta il New York Times, è da dicembre 2021 che le persone caricano canzoni intere o anche solo qualche spezzone senza che ne abbiano l’autorizzazione. Uno degli esempi più eclatanti portati all’attenzione del pubblico è un tweet in cui sono allegati circa due minuti della canzone Umbrella di Rihanna, che nel momento in cui scriviamo ha avuto 221.000 visualizzazioni e 15.000 Mi Piace, «ma non il permesso dagli editori della canzone».
Sono all’incirca 300.000 i tweet che violerebbero i diritti d’autore: in tutto siamo sulle 1.700 canzoni che circolano illegalmente su Twitter e per le quali i diciassette editori, che hanno presentato la causa presso il tribunale distrettuale federale di Nashville, stanno chiedendo un risarcimento pari a 150.000 dollari per ogni brano.
Prima di arrivare a tanto dicono di aver più volte notificato a Twitter il problema, ma senza ottenere alcuna risposta. Così ora si starebbero appellando anche al Digital Millennium Copyright Act, la legge del ’98 che sostanzialmente cerca di proteggere anche i materiali coperti dal diritto d’autore che circolano per l’appunto su Internet.
Si dice che in realtà Twitter fosse in trattative con tre importanti etichette musicali – Universal, Warner e Sony – proprio per l’acquisto delle licenze, presumibilmente pagando all’incirca 100 milioni di dollari l’anno, ma l’affare sarebbe saltato subito dopo l’acquisizione del social network da parte di Elon Musk.
La musica su Twitter e il problema Musk
E proprio Musk ora si trova a dover rispondere alle accuse, nonostante sia arrivato qualche mese dopo (aprile 2022) l’inizio dei fatti portati in tribunale. Tra le colpe a lui imputate ci sarebbe il nuovo abbonamento Twitter Blue, che a seguito di uno degli ultimi aggiornamenti permette di caricare video più lunghi e che già da qualche mese è stato usato per pubblicare film completi, tra cui i recenti Super Mario Bros e Avatar 2.
L’abbonamento sarebbe finito nel mirino anche perché lo stesso Musk avrebbe incoraggiato un utente a sottoscriverlo in modo da rendere più difficili le segnalazioni dei materiali che violano il copyright dopo che questi gli aveva fatto notare come il suo account fosse a rischio sospensione una volta superati i cinque avvisi.
Da quando ha comprato Twitter, Musk ha tagliato i costi licenziando migliaia di dipendenti. Inoltre le entrate pubblicitarie sono diminuite e la società si trova a dover affrontare debiti per miliardi di dollari: Twitter rischia la bancarotta.