Dobbiamo ricostruire le coordinate di una mappa mentale che ha cambiato radicalmente forma. Che la mappa sia diversa, basata per dire anziché su assi cartesiani su un sistema di coordinate polari, ormai lo sappiamo tutti: è la modernità, è la vita digitale, è il susseguirsi di cambiamenti epocali ad ogni primavera. Quello che invece ci manca è capire in maniera diffusa le regole del gioco, per non subire solo passivamente il cambiamento.
Adesso un segnale interessante, per capire cosa e come cambia, arriva dagli USA e dal gioco di sponda fra Twitter, l’azienda che ha inventato la comunicazione liofilizzata a suon di 140 caratteri, e la Biblioteca del Congresso Americano. Grazie alla cooperazione, infatti, sarà adesso possibile per la Biblioteca del Congresso (che ha funzioni simili al nostro Archivio Nazionale, presente a Roma e Firenze) archiviare tutti i cinguettii di Twitter, con l’eccezione di quelli marcati per essere solo privati.
La Biblioteca non è al primo passaggio del web e delle forme di comunicazione della parte abitata della rete, che per la prima volta nella storia sono digitalizzate e quindi facilmente archiviabili. Esiste già una base di ben 167 Terabytes di dati ammassati negli archivi capienti della Biblioteca, basati soprattutto su blog, pagine web e altre documentazioni “rilevanti”, come i siti web dei membri del Congresso stesso.
Invece, con svariati miliardi di cinguetti creati finora (e in rapida crescita a suon di 55 milioni ogni giorno) Twitter apre una “fonte” inedita e ricca di informazioni da tramandare ai posteri. Analisi sociali di grandi o piccoli eventi di cronaca, ma anche le ricostruzioni di come e cosa si dicessero ad esempio i protagonisti della vita pubblica americana (Barack Obama è estremamente appassionato di questo mezzo di comunicazione) fornirà un domani una risorsa straordinaria.
L’annuncio arriva durante la Chirp Developer Conference in corso in queste ore. L’evento che si tiene negli USA è il punto cruciale del mercato per lo sviluppo di Twitter e di tutto l’ecosistema che lo circonda. La Biblioteca del Congresso è decisamente un nuovo partner che “pesa” nell’ottica della soluzione diventata pubblica solo tre anni fa.