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Twitter compra Squad, l’app per videochiamare e condividere lo schermo

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C’era una volta un’app con cui le persone potevano videochiamarsi e contemporaneamente condividere lo schermo del dispositivo sul quale era installata. Il discorso lo facciamo al passato perché quest’app è stata comprata da Twitter, che ne ha ufficializzato l’acquisizione ieri (venerdì 11 dicembre 2020, ndr), e a partire da oggi non è più disponibile né su App Storesu Google Play.

Questo significa che chi fino ad oggi utilizzava l’app, ora deve trovarsi un’alternativa. Una di queste potrebbe essere Google Duo, che ha appena implementato la condivisione dello schermo per le videochiamate lo scorso 9 ottobre. Perché è questo, come dicevamo in apertura, quel che faceva Squad: consentire alle persone di tenersi in contatto tramite video e, contemporaneamente, mostrare quel che accade sullo schermo del dispositivo sul quale è installata.

Ora, se ci pensate un attimo, si comprende perché Twitter abbia deciso di metterci le mani sopra. Fino a qualche mese fa infatti era un’app piuttosto settoriale, un qualche di cui non si ha bisogno tutti i giorni. Poi è arrivato il COVID, le lezioni a distanza e in generale l’impossibilità di incontrarsi dal vivo per cercare di contenere i contagi al minimo. E Squad, nel giro di pochi mesi da quando il coronavirus è diventato un problema mondiale, ha visto impennare gli utilizzi del 1.100%.

Twitter compra Squad, l’app per videochiamare e condividere lo schermo

Un bel barattolone di miele al quale è difficile resistere, tanto più che seppur in maniera completamente diversa, offriva le stesse cose che offre il social network dei cinguettii: tenere in contatto le persone. E’ una storia che si ripete, il grande che mangia il piccolo, nel tentativo di migliorarsi. Forse.

Uno dei co-fondatori di Squad ha detto che Twitter intende sfruttare l’esperienza del suo team in audio e video. Perché effettivamente al momento questa è l’unica nota positiva conosciuta di questa fusione: pare infatti che l’intero team dell’app, inclusi i co-fondatori Esther Crawford e Ethan Sutin, entreranno a far parte di Twitter come parte dell’accordo «Non vediamo l’ora di creare nuovi modi per tenere in contatto le persone in maniera divertente, significativa e coinvolgente».

In realtà Twitter non ha rivelato i termini dell’acquisizione né ha detto se ciò comporterà l’inclusione delle tecnologie di Squad. Secondo TechCrunch, per il momento Twitter potrebbe aver deciso semplicemente di chiudere Squad perché parte del suo software è stato creato utilizzando gli strumenti di sviluppo di Snap (la società dietro Snapchat, ndr), il che renderebbe irrealizzabile un qualsiasi porting. D’altronde Twitter non ha una buona reputazione in fatto di gestione delle applicazioni che non rientrano nelle sue competenze principali: basti pensare che dopo la chiusura di Vine, avvenuta nel 2017, sul mercato è arrivata TikTok, che più o meno fa la stessa cosa e probabilmente pure meglio, visto che al momento è una delle applicazioni di social media più popolari in circolazione.

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