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Tutto sul Google I/O 2016, da Android N alla realtà virtuale: quel che si deve sapere

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Anche se si tratta di una manifestazione riservata quasi esclusivamente al lato software, senza la presentazione di nuovi smartphone, tablet o smartwatch, il Google I/O porta con sè un numero di novità impressionante per l’intero ecosistema Scorriamo le più rilevanti, quelle che riguardano da vicino non solo il mondo Android, ma anche l’universo del mobile.

Android N

Si sapeva già che Google avrebbe messo l’accento su Android N, prossima major releaase del sistema operativo del robottino verde. Rispetto all’attuale Marshmallow non vi saranno stravolgimenti grafici particolari, un po’ come accaduto per iOS 8 e iOS 9, che risultano per molti aspetti identici a iOS 7.  Ed allora, Android N sarà un update ricco di migliorie in termini di performance, nella gestione del multitasking e il supporto a funzioni per la realtà virtuale. In questo miglioramento giocheranno un ruolo essenziale le nuove API Vulkan, che a detta di Google consentono di sfruttare meglio le GPU dei dispositivi. Non mancano variazioni sul versante sicurezza con tecnologie come la cifratura basata su file (anziché cifrare l’intero dispositivo, si possono cifrare i singoli file), il media framework hardening  (meccanismo che dovrebbe ridurre le possibili modalità di attacco) e update automatici che non richiederanno l’intervento dell’utente.

google I/O

Google cerca di migliorare anche dal punto di vista degli aggiornamenti software: quando disponibile, saranno aggiornati i terminali senza intervento dell’utente, così da ridurre la frammentazione, ma anche aiutare gli sviluppatori ad avere sempre in azione le ultime versioni delle loro applicazioni.

Maggiori dettagli su tutte le migliorie di Android N direttamente su questo articolo di approfondimento.

Android Wear 2.0

Android N è solo uno dei sistemi operativi messi in piedi da Google, relativo al versante smartphone e tablet. Al polso, invece, la casa di Mountain View continua a migliorare Android Wear, che arriverà a breve nella sua versione 2.0 su molti smartwatch. Con questo major upgrade, il colosso vuole rendere gli orologi smart più indipendenti, aggiungendo il supporto ad una tastiera virtuale completa, così da poter scambiare messaggi senza l’ausilio del terminale. Tra le priorità di Android Wear 2.0 anche le watchfaces, che beneficeranno di un potenziamento non indifferente, potendo restituire all’utente maggiori informazioni sul fitness e le attività fisiche dell’utente, anche grazie a nuovi elementi presenti a schermo, che potrebbero somigliare alle complicazioni di Apple Watch. Nessuna data di rilascio, però, è stata comunicata durante la manifestazione; a questo indirizzo maggiori informazioni sul prossimo sistema operativo Google da polso.

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Google Assistant

Con un po’ di ritardo arriva la risposta di Google a Siri. Google Assistant, come suggerisce lo stesso nome, è un assistente virtuale, proprio come Cortana di Microsoft o il già citato Siri di Apple. Anche se i competitor sono già sulla piazza da tempo, Big G ritiene di essere già in vantaggio, per via della tecnologia di cui è in possesso da tempo, in grado di sintetizzare la voce dell’utente in modo più preciso rispetto ai concorrenti.  La mossa di Google è difensiva rispetto alla concorrenza, ma anche “offensiva”.  Il colosso di Mountain View, ha rivelato che il 20% di tutte le ricerche Google si compiono ormai tramite voce e quindi si tratta di dare agli utenti quel che vogliono e che usano ogni giorno. A questo indirizzo maggiori informazioni sul futuro assistente vocale di Google.

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Google Home

Google Home è la soluzione smart per una casa connessa che strizza l’occhio ad Amazon Echo, riprendendone alcune interessanti funzioni, ma ampliandone le possibilità, anche grazie al futuro supporto degli sviluppatori. All’apparenza un piccolo altoparlante bluetooth, integra
Google Assistant, potendo così rispondere a molteplici richieste degli utenti: riprodurre musica, inviare messaggi, segnare un appuntamento, prendere una prenotazione al ristorante. Insomma, un assistente vocale a 360 gradi, appositamente studiato per la casa.

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Google Home, oltre a funzionare con dispositivi connessi, permettendo ad esempio di accendere le luci in una camera, sarà in grado di “dialogare” anche con Nest, il termostato smart di Google, così che da poterlo impostare completamente attraverso una semplice richiesta vocale. Purtroppo, mancano ancora dettagli più precisi sul lancio della periferica e sul costo. E’ certo, però, che sarà rilasciato entro l’anno e che maggiori dettagli arriveranno sul sito ufficiale home.google.com/. A questo indirizzo tutti i dettagli in merito.

Allo e Duo

La strana coppia, ma non troppo. Google presenta le due nuove applicazioni per la messaggistica e le videochiamate rapide. La prima consente funzioni smart, potendo l’app intuire i discorsi degli utenti e restituire schede tematiche durante le conversazioni. Se si parla di gatti, ad esempio, saranno mostrate fotografie a tema, ma l’app sarà anche in grado di intrattenere l’utente e perfino di giocarci. A questo indirizzo una panoramica delle funzioni di Allo.

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Duo, invece, è destinato a videochiamate facili. La semplicità è testimoniata dall’interfaccia. Duo presenta l’immagine ripresa dalla camera anteriore, mentre toccando semplicemente una delle foto dei contatti presenti, si avvierà automaticamente la chiamata. Davvero particolare è la funzione di anteprima, grazie alla quale, durante una chiamata in entrata, sarà possibile visualizzare una piccola finestra con il flusso video del chiamante nella schermata di blocco, ancor prima di rispondere. In questo modo, quando si accetta una chiamata vengono completamente azzerati i tempi di attesa, dato che il video del chiamante è già visualizzato a schermo.

Con Duo Google sfida FaceTime, non solo per velocità e semplicità di utilizzo, ma anche perché multi piattaforma, dovrebbe arrivare su iOS e iPhone e Android, un po’ come Whatsapp.

Android Auto

Non solo smartphone, tablet e orologi, Google viaggerà anche in Auto grazie all’integrazione di  Android N sui sistemi di bordo delle automobili. E’ questa un’altra delle novità annunciate da Google nelle scorse ore durante la conferenza Google I/O rivolta agli sviluppatori, dove il colosso di Mountain View ha spiegato che la prossima versione del proprio sistema operativo per smartphone funzionerà in modo nativo e diretto in combinazione con i principali sistemi all’interno delle automobili.

Con Android N ci sarà una maggiore comunicazione più profonda con l’autovettura, potendo accedere ad esempio all’impianto di climatizzazione, così come alla radio AM/FM e altre funzioni di base. Le case automobilistiche potranno incorporare Android N direttamente nel quadro di bordo. Sul palco è strato mostrato un concept di un’auto Maserati Ghibli, dove si è dato priva di come posizionare un widget Google Maps nel quadro strumenti, proprio accanto al tachimetro dell’autovettura, dove ci sarebbe posto anche per un display da 15 pollici con risoluzione 4K.

Android N in auto

Ovviamente saranno ancora le singole case automobilistiche a decidere se adottare o meno Android N e avranno piena libertà e flessibilità nello scegliere se e quali funzioni implementare nei propri veicoli.

Google sta però lavorando ad un’applicazione per portare il mondo di Android Auto su un qualsiasi smartphone o tablet, in modo tale da poter trasformare anche vecchie auto in vetture completamente smart, in grado di godere a pieno dell’ecosistema Android.

Tra le novità sarà incluso il supporto a Waze, una funzione che secondo Google sarebbe la più richiesta, ed alcune nuove funzioni in vivavoce, richiamabili con il comando vocale “Ok Google. A questo indirizzo tutti i dettagli in merito.

Daydream

Sul palco del Google I/O grande spazio è stato riservato alla Realtà Virtuale, che Google considera uno degli obiettivi futuri più innovativi. E’ stata presentata la piattaforma DayDream, uno spazio virtuale in cui potersi muovere liberamente ed accedere così alle applicazioni compatibili. Ovviamente, per poter ospitare DayDream i dispositivi avranno necessità di un hardware all’altezza, ma per le specifiche c’è ancora tempo. I primi prodotti DayDream ready arriveranno sul mercato entro l’anno.

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Instant Apps

Google imita Nextbit Robin, lo smartphone basato sul cloud che riesce ad ibernare le applicazioni e a scaricarle istantaneamente quando richiamate.  Con Instant App, però, Google fa qualcosa di più, permettendo agli utenti di scaricare solo porzioni di applicazioni, così da poterne valutare la bontà o utilizzarle parzialmente, così da ridurre l’ingombro sui propri smartphone. All’occorrenza l’utente potrà scaricare una porzione di applicazione, per utilizzarla secondo i propri bisogni, senza necessità di doverla installare completamente.

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Naturalmente, questo approccio dovrà anche essere supportato dagli sviluppatori, che dovranno creare applicazioni modulari, che si prestino al download parziale.

Android Studio 2.2

Google I/O, dedicato agli sviluppatori, non poteva non dare i natali al nuovo Android Studio 2.2, piattaforma di sviluppo che migliorata e più veloce, in grado di offrire emulatori più rapidi e anche un nuovo analizzatore di APK; quest’ultimo permetterà agli sviluppatori di raccogliere informazioni aggiuntive riguardo la dimensione dell’app stessa, prima della pubblicazione su Google Play.

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Firebase

Un nuovo servizio Analytics dedicato ovviamente agli sviluppatori. Con Firebase, che sarà gratuito per iOS e Android, i developer potranno ottenere info e statistiche preziose relative all’utilizzo delle proprie app da parte degli utenti, così da capire la causa di una eventuale mancanza di interesse nel pubblico. Insomma, uno strumento per migliorare le proprie app e risolvere eventuali problemi.

Android TV

Sul versante TV un grosso accento è stato posto sul nuovo set top box Xiaomi, chiamato Mi Box. Si tratta di una piccola scatoletta, grande appena 10 cm per lato, in grado di portare Android TV su una qualsiasi tv del salotto. Monta un SoC quadcore ARM Cortex-A53 da 2GHz e una GPU Mali-450 da 750MHz, supportato da 2GB di RAM e 8GB di memoria eMMC interna. Sul fronte della connettività Mi Box gode del supporto al Wi-Fi 802.11ac dual-band, al Bluetooth 4.0 e offre un’uscita HDMI 2.0a, una porta USB 2.0 e SPDIF per l’audio digitale. Il Box Xiaomi sarà basato su Android TV 6.0 e permetterà di riprodurre video alla risoluzione 4K anche a 60fps con codec H.265/HEVC, il codec H.264/AVC permette di visualizzare video 4K a 30fps.

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