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Tutto quello che gli smartphone sanno di noi

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L’ossessione di Apple per la privacy dell’utente, con ulteriori funzionalità arrivate da iOS 14.5 in poi, può sembrare esagerata ma siamo costantemente connessi e spesso non ci rendiamo conto di quante informazioni conoscono su di noi i dispositivi che usiamo quotidianamente, app e servizi vari.

Da tempo vari aspetti sollevano questioni e dubbi riguardanti la privacy e la sicurezza, un problema sempre più sentito, tenendo conto di quanto diventeranno ancora più evolute e pervasive determinate tecnologie.

Che aziende come Facebook e simili raccolgano dati non è una novità: queste ricavano informazioni tenendo conto dei numerosi siti che visiamo e dalle app che avviamo, per creare veri e propri dossier che riguardano ognuno di noi; decidere di pubblicare o no qualcosa su Facebook, Instagram e altri social, spetta noi ma la maggiorparte degli utenti non si informa generalmente su quali dati queste app e servizi ottengono, cosa fanno le aziende in questione con tali dati, a chi li trasmettono e a quale scopo. Queste informazioni possono esseare recuperate  (per via di specifici obblighi di norme riguardanti la privacy), ma trovarle non è sempre facile (qui le istruzioni per sapere cosa sa su di noi un’azienda come Facebook).

Gli inserzionisti potrebbero passare ad Android a causa delle funzionalità di privacy di iOS 14

Quali sono ad ogni modo le informazioni che big del mondo IT, app e servizi vari possono ottenere da uno smartphone? Abbiamo compilato un semplice elenco, con decine di dettagli che si possono ricavare da un telefono, una lista che può spaventare o far riflettere. Ecco un piccolo elenco di ciò che è memorizzato nel telefono o è in qualche modo possibile ricavare (l’elenco non è esaustivo e avremmo potuto allungarlo anche di molto)

  • Il nostro numero di telefono
  • Chi ci chiama
  • Chi chiamiamo
  • Il nostro nome
  • La nostra posizione
  • Dove ci rechiamo con maggiore frequenza
  • Dove viviamo
  • Dove vivono i nostri amici
  • I social che usiamo
  • I siti web preferiti
  • I siti web che visitiamo di più
  • Quante volte al giorno sbirciamo il telefono e cosa facciamo
  • Quanto veloce camminiamo
  • Quanto velocemente guidiamo
  • Quando dovremmo rallentare e non lo facciamo
  • La nostra musica preferita
  • I brani che abbiamo acquistato o ascoltato di più
  • I contatti nella nostra rubrica
  • Le foto presenti nella nostra libreria
  • Quando sono state scattate le foto
  • Chi sono le persone presenti nelle foto
  • Se usiamo siti/app per appuntamenti e relativo orientamento sessuale
  • La nostra banca e dettagli sul nostro conto in banca
  • Dove e quando facciamo acquisti (nei negozi quando paghiamo con servizi come Apple Pay e simili oppure online)
  • Le password dei vari account internet
  • Se ci piace giocare, a quali giochi e quali sono i nostri punteggi in classifica
  • Quali WiFi usiamo
  • Le password delle reti WiFi
  • Dettagli sul nostro volto o sull’impronta digitale
  • Che tempo fa dove ci troviamo
  • Quanti passi abbiamo fatto oggi, ieri, la scorsa settimana, ecc.
  • Le mail ricevute/scambiate e relativi dettagli
  • SMS e altri messaggi ricevuti/scambiati
  • Le temperature di casa (se usiamo cronotermostati e affini controllati da app)
  • Se usiamo serrature elettroniche
  • I tipici orari di ingresso e uscita da casa
  • Quante calorie abbiamo bruciato oggi
  • Dove sono i nostri amici e familiari
  • Cosa chiediamo agli assistenti vocali
  • Il nostro modo di pronunciare parole varie
  • Cosa cerchiamo su internet
  • La nostra andatura
  • I film che guardiamo
  • I podcast che ascoltiamo
  • Gli appuntamenti che abbiamo
  • Quanto spendiamo nei vari siti di e-commerce
  • Quando ci svegliamo, quando ci addormentiamo
  • Quali sono gli annunci sui quali clicchiamo
  • Su quali parti di un sito web ci concentriamo
  • Con chi abbiamo trascorso la giornata
  • Dove siamo nati
  • Chi sono i nostri familiari
  • Le nostre preferenze politiche
  • Se siamo vaccinati o no (con il green pass digitale in arrivo).
  • Se stiamo visitando uno studio medico, un ospedale, una farmacia

In occasione della giornata della protezione dei dati personali, Apple ha preparato un report (“A Day in the Life of Your Data”) illustrando in che modo le aziende tracciano i dati degli utenti nei siti web e nelle app e come le funzioni per la privacy integrate nei suoi prodotti garantiscono agli utenti più trasparenza e controllo, responsabilizzando le persone con gli strumenti e le conoscenze necessarie per proteggere le proprie informazioni personali.

La consapevolezza delle prassi adottate dal settore, come il tracciamento dei dati, è solamente il primo passo verso una migliore esperienza di privacy. Funzioni come quelle previste da Apple in iOS 14.5 e seguenti (e criticate da aziende come Facebook e affini che vivono di dati forniti a loro gratuitamente) sono più che mai fondamentali: gli utenti necessitano di funzioni e controlli per decidere come e da chi possono essere utilizzati i loro dati.

La Casa di Cupertino ha guidato il settore integrando misure di protezione della privacy in ciascuno dei suoi prodotti e servizi. Apple ha predisposto decine di tecnologie che tutelano la privacy degli utenti e contribuiscono a proteggere i loro dati. Per esempio, già nel 2005 Safari è stato il primo browser a bloccare di default i cookie di terze parti. In iOS 11 e macOS High Sierra, Safari ha aggiunto la funzione Intelligent Tracking Prevention per limitare ulteriormente il tracciamento dei dati pur consentendo la normale funzionalità dei siti web. Nel 2018 Apple ha introdotto protezioni volte a impedire alle aziende il fingerprinting su Mac, una prassi con cui terze parti cercano di identificare i dispositivi degli utenti in base a dati come font e plug-in.

L’ultima novità di Apple su questo versante è la funzione per la trasparenza del tracciamento nelle app che obbliga le app ad ottenere l’autorizzazione dell’utente prima di tracciare i suoi dati nelle app o nei siti web di proprietà di altre aziende. In Impostazioni gli utenti possono vedere quali app hanno chiesto l’autorizzazione al tracciamento e apportare modifiche, se lo ritengono opportuno. Secondo Gus Hosein di Gus Hosein di tratta di innovazioni encomiabili spiegando che il settore avvertirà finalmente la pressione necessaria a introdurre un cambiamento. “La consapevolezza dei clienti e le soluzioni tecniche sono elementi essenziali della soluzione; tuttavia, per evitare che gli operatori del settore diano vita a una sorta di gioco del gatto col topo, serve una regolamentazione sostanziale e applicabile che ponga fine a questo sfruttamento dei nostri dati”.

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