C’è una finezza che chi utilizza da tempo i computer di Apple non può che apprezzare. Si tratta degli sfondi dinamici, i dynamic wallpaper in inglese. Sfondi che cambiano con grazia e garbo a seconda dell’orario, della posizione e del tema chiaro/scuro del computer. Una vera sciccheria che però non sempre viene notata, anche perché ci sono altre opzioni più recenti e spettacolari (le animazioni prese dai salvaschermo di Apple Tv, ad esempio) che attraggono di più l’attenzione. Ma sono solo più visibili e chiassose. Gli sfondi dinamici però sono una di quelle magie in sordina che, quando le si notano, non si può più fare a meno di vederle e di stupirsene. Ecco, forse è arrivato il momento qui su Macity di andare a vedere un po’ nel dettaglio di cosa parliamo quando parliamo di sfondi dinamici. E da dove tutto ha avuto inizio.
Il formato HEIC
Un passo indietro: gli sfondi dinamici sono contenuti dentro file che si chiamano “HEIC”. È la chiave per capire tutto. Si tratta di un semplice file fotografico, ma non è né un jpg né una gif o altro. “HEIC” è un formato di Apple che in realtà è un formato-contenitore. Dal rilascio di iOS 11 e macOS High Sierra nel 2017, i file HEIC sono diventati il formato di immagine standard per gli utenti Apple: HEIC sta per High Efficiency Image Container. Questo formato è una variante aggiornata dell’High Efficiency Image Format (HEIF), tradizionalmente utilizzato da Apple sui suoi dispositivi mobili.
Apple usa HEIC per le immagini HEIF. In sostanza, il formato HEIF salva le immagini con una qualità superiore rispetto al jpg, utilizzando meno spazio grazie a una tecnologia di compressione più avanzata del “vecchio” formato. Questa funzione salvaspazio non è solo per le immagini ma anche per i video: utilizza infatti una codifica video ad alta efficienza (HEVC) per comprimere e archiviare il materiale sulle unità del dispositivo, occupando metà dello spazio rispetto ad altri formati grafici. HEIF ed HEVC sono stati creati dal Moving Picture Experts Group (MPEG), mentre Apple ha creato l’HEIV come contenitore.
La cosa bella è che gli HEIC possono essere usati per fare molto più che non solo raccogliere delle immagini compresse. Infatti, quando Apple presentò macOS Mojave nel 2018, tra le novità più interessanti c’era una funzione apparentemente secondaria ma che in realtà avrebbe cambiato per sempre il modo di vivere il proprio Mac: i Dynamic Wallpaper, gli sfondi dinamici. Una rivoluzione silenziosa che ha portato la scrivania del nostro computer a rispecchiare il mondo reale, adattandosi al passare delle ore e alle nostre abitudini d’uso. Si è trattato di una delle grandi intuizioni di Apple che ha sfruttato quello che già si sapeva (gli utenti amano personalizzare l’ambiente digitale che “abitano” perché vogliono “addomesticarlo”) trovando una sua via personale per farlo. Così, gli sfondi dinamici sono qualcosa di più di una semplice serie di immagini che si modificano: sono una finestra sul mondo esterno che entra nel nostro computer.
Una questione di tempo e di luce
Attenzione, non si tratta di wallpaper fortemente animati stile Windows (che su Mac si potevano già fare usando un video Quicktime) o veri e propri software come lo straordinario acquario come “Marine Aquarium” di SereneScreen.
Invece, l’idea alla base è semplice quanto geniale: al posto di avere un’immagine statica come sfondo, il sistema operativo ne usa diverse che si alternano durante la giornata, seguendo il ritmo naturale del sole. Non si tratta di semplici slideshow, ma di transizioni studiate per accompagnare l’utente dal mattino alla sera, sincronizzandosi con l’ora locale, il tema del dekstop chiaro/scuro e persino con la posizione geografica (perché cambia l’orario dell’alba e del tramonto). Il risultato è sorprendente: il desktop diventa vivo, cambia con noi e ci accompagna durante la giornata come se fosse una vera finestra sul mondo.
Apple l’ha pensata decisamente bene: la transizione è così fluida che quasi non ci si accorge del cambiamento. È come guardare fuori dalla finestra: la luce cambia impercettibilmente ma, se invece si confrontano due momenti distanti nel tempo, la differenza diventa evidente. La luminosità degli sfondi inoltre non è determinata solo dall’orario e dalla posizione relativa del computer, ma seguono anche la modalità chiara o scura del sistema, adattandosi alle nostre preferenze di visualizzazione e creando un’esperienza coerente.
La magia del formato HEIC
Il segreto, come abbiamo visto, sta nel formato HEIC, lo stesso utilizzato da Apple per le foto di iPhone. All’interno di questi file speciali sono contenute immagini multiple dello stesso soggetto, scattate in momenti diversi della giornata. Il sistema operativo si occupa poi di gestire le transizioni in modo fluido e naturale, tenendo conto non solo dell’ora ma anche delle preferenze dell’utente.
La tecnologia dietro questi sfondi è più sofisticata di quanto si possa pensare. Apple utilizza il framework Metal per garantire transizioni fluide senza impattare sulle prestazioni o sulla batteria. È un piccolo capolavoro di ottimizzazione: nonostante le continue transizioni e i cambiamenti, il consumo di risorse è minimo. Per questo la funzione ha impatto praticamente zero ed è molto più bilanciata delle app di terze parti.
Da Mojave a Sonoma fino a Sequoia, l’evoluzione continua
Un po’ di storia. Se con Mojave tutto era iniziato con il celebre deserto che dava il nome al sistema operativo, con macOS Sonoma la situazione è completamente diversa. Apple ha fatto un ulteriore salto di qualità introducendo oltre cento nuovi sfondi animati, organizzati in categorie che spaziano dai paesaggi naturali a quelli urbani, dagli ambienti sottomarini alle viste aeree del nostro pianeta.
La collezione si è arricchita nel tempo: Big Sur ha portato sette nuovi sfondi, Monterey ne ha aggiunti altri otto più quindici che cambiano automaticamente tra modalità chiara e scura. Ma è con Sonoma che Apple ha davvero alzato l’asticella, portando gli sfondi dinamici a un nuovo livello di sofisticazione e varietà.
Su Windows non esiste una versione nativa ma solo app di terze parti. Cosa questa che rende l’opzione molto più personalizzabile ma al tempo stesso meno bilanciata e più onerosa per le risorse di sistema. Su Mac le soluzioni di terze parti sono numerose e il sistema è aperto, consentendo ovviamente di aggiungere altri sfondi sia “fatti in casa” che acquistati. Gli sfondi si trovano nelle Impostazioni di Sistema > Sfondi, e “vivono” nella cartella /Sistema/Libreria/Desktop Pictures.
Il futuro è personalizzato
Per gli utenti più esigenti e creativi, è possibile creare sfondi dinamici personalizzati. Il processo richiede pazienza e dedizione: bisogna scattare foto dello stesso soggetto nell’arco delle 24 ore, utilizzare app specifiche come Dynaper per assemblarle in un file HEIC e definire i tempi della transizione oltre alle coordinate geografiche e al tipo di tema. Non è un processo immediato, ma il risultato può essere molto gratificante.
La community ha risposto con entusiasmo a questa possibilità: sono nati siti specializzati come Dynamic Wallpaper Club dove gli utenti condividono le loro creazioni, mentre app come 24 Hour Wallpaper offrono librerie di sfondi HD di alta qualità. È un ecosistema in continua espansione che dimostra quanto questa funzione abbia catturato l’immaginazione degli utenti Mac.
Gli sfondi dinamici sono diventati più di una semplice funzione: sono un elemento distintivo dell’esperienza Mac, un piccolo ma significativo esempio di come la tecnologia possa arricchire la nostra interazione quotidiana con il computer. In un’epoca in cui passiamo sempre più tempo davanti allo schermo, avere un desktop che respira con noi fa la differenza.