Con tutti i riflettori puntati su Amazon e sul suo nuovo smartphone, oggi un’altra notizia che riguarda il colosso fondato da Jeff Besoz è rimbalzata in rete: tutte le app Amazon arriveranno su BlackBerry a partire dal rilascio dell’ultima versione del sistema operativo dell’azienda canadese. Ad annunciarlo, come riporta il Wall Street Journal, è lo stesso John Chen, il Ceo di BlackBerry. L’accordo consentirà a Chen di aumentare la sua offerta di giochi, musica e materiale rivolto al mercato consumer grazie ad un accesso diretto sull’Appstore Amazon che con la versione del BlackBerry Os 10.3 (in distribuzione probabilmente entro la fine dell’anno), sarà disponibile nativamente su tutti i telefonini made in Waterloo. Chen, così, risolverebbe uno dei più grossi problemi che affliggono un marchio che solo sino a pochi anni fa erano il sinonimo stesso di smartphone, ma che oggi paga pesantemente scelte sbagliate nel campo dell’hardware, e soprattutto l’incapacità di confrontarsi alla pari con Apple e con il mondo Android, perché privo di quell’ecosistema (app, musica e contenuti multimediali) che ha fatto la fortuna dei competitor. Ora che le app Amazon arriveranno su BlackBerry, gli utenti dei telefonini famosi per la loro tastiera Qwerty sarà quasi triplicata passando dalle 130mila di oggi ad oltre 370mila, acquisendo anche dei titoli best seller e dei servizi popolarissimi che sino ad adesso mancavano, come Groupon, Netflix, Pinterest e Candy Crush.
Ma proprio il lancio del nuovo telefono Amazon apre nuovi problemi per Chen. Sino ad oggi BlackBerry e Apple erano gli unici produttori smartphone a curare tutta la linea: dall’hardware al software (se si esclude il caso particolare di Nokia e Microsoft). Adesso c’è anche Amazon che sarà sicuramente un concorrente pericolosissimo per tutti, in più con le carte per “drenare” il mercato dei contenuti per i clienti BlackBerry. Ma Chen non è preoccupato: «I nostri target sono differenti. Loro puntano sul mercato consumer noi su quello enterprise, con particolare attenzione alla sicurezza. Non avrebbe senso per noi spendere energie e denaro per implementare questo settore se questo lo fa già Amazon».