DigiTimes afferma che Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) avrebbe ottenuto una commessa per realizzare un controller per SSD da Apple e ordini simili da Marvell Technology e Phison Electronics. TSMC sfrutterebbe un procedimento a 28nm per fabbricare il chip per conto della multinazionale di Cupertuno, ampliando il suo mercato di riferimento nei territori nei quali normalmente lavorano società quali United Microelectronics Corporation (UMC) e Globalfoundries.
I clienti per i quali TSMC produce già chip con tecnologie a 28nm sarebbero secondo le fonti del non sempre affidabile sito di news Qualcomm, Broadcom, MediaTek e Nvidia. La domanda di fonderie in grado di produrre chip per le unità SSD sta crescendo man mano che i controller per unità SSD migrano ai 28nm, riducendo i consumi elettrici. Le unità SSD stanno ormai diventando la norma in virtù della loro velocità in scrittura/lettura e affidabilità, sostituendo i dischi fissi tradizionali. Recenti ricerche di IHS iSuppli evidenziano che il settore è dominato da Samsung Electronics con un market share del 34% e un fatturato di circa 4 miliardi di dollari; al secondo posto ci sono Intel e SanDisk con il 17% e fatturato per tutte e due vicino ai 1,9 miliardi di dollari; seguono poi Micron e gli altri. Samsung è uno dei produttori che fornisce le memorie a stato solido ad Apple.
Apple a dicembre del 2011 ha acquisito l’israeliana Anobit, società specializzata, tra le altre cose, in controller SSD e proprietaria di tecnologie che permettono di migliorare velocità e affidabilità delle memorie NAND flash individuando e riducendo gli errori di scrittura. Il nuovo Macbook da 12″ integra un controller per SSD prodotto da Apple che, a quanto si dice, è prodotto in effetti da TSMC. Come abbiamo già spiegato parlando di questo chip, integrare un controller fatto “in casa”, anziché uno di terze parti come Toshiba o Samsung è un passo logico nella sempre più stretta integrazione voluta da Apple.
La multinazionale della Mela ha recentemente attivato in OS X il supporto per il protocollo NVM Express, abbandonando il vecchio AHCI (un meccanismo hardware che permette di comunicare con le periferiche Serial ATA, utile con gli HDD tradizionali) in favore del nuovo, particolarmente adatto per l’uso in accoppiata alle unità SSD PCIe. L’AHCI aveva dei limiti, primo tra tutti l’impossibilità di gestire più di 32 comandi e accedere a più blocchi contemporaneamente. L’NVM Express (o NVMe) è una specifica per l’accesso agli SSD collegati al bus PCI Express (PCIe), creata tenendo conto delle basse latenze e caratteristiche delle unità di nuova generazione.