iPhone 8 potrebbe avere non solo uno schermo AMOLED e uno chassis interamente in vetro, ma anche un rivoluzionario processore da 7 nanometri. La prospettiva di un salto di qualità tanto importante rispetto agli attuali 16 (o 14, a seconda del produttore) nanometri dei processori A9, deriva da voci uscite da TSMC. L’azienda che con Samsung produce le CPU di iPhone e iPad, avrebbe fatto sapere di essere pronta ad introdurre il primo processo da 7 nanometri, ad inizio 2017, l’anno in cui Apple dovrebbe mettere in commercio iPhone 8.
TSMC, che ha il suo quartiere generale a Taiwan, dice il Digitimes, avrebbe già una ventina di clienti interessati a questo processo produttivo. Di questi 20, quindici hanno richiesto già per il 2017 la produzione da 7 nanometri. Ricordiamo, infatti, che TSMC non produce per sè, per commercializzarli con il proprio brand, i semiconduttori, ma produce su design di terzi, per aziende “fabless”, ovvero prive di impianti proprietari che consegnano a TSMC l’incarico di creare i semiconduttori su un design proprietario.
Tra le aziende che si servono di TSMC c’è, come noto, anche Apple ed è difficile dire se sia tra le aziende che hanno presentato la richiesta di avere processori da 7 nanometri. Al momento sappiamo che A10, in arrivo per fine anno, dovrebbe avere una circuiteria da 10 nanometri e che dovrebbe essere proprio TSMC a costruire, in esclusiva, senza alcun supporto da parte di Samsung, questo chip. Se l’azienda taiwanese dovesse essere destinata a dare ad Apple un processore A11 con circuiteria da 7 nanometri, vorrà dire che il processo di fabbricazione avrà una resa sufficiente a soddisfare gli elevatissimi volumi che genera un nuovo iPhone, specialmente se rivoluzionario come quello che si prospetta a fine 2017.
Del resto è la stessa TSMC a far crescere il dubbio. Gli alti volumi necessari per un iPhone saranno disponibili sono nella prima metà del 2018. Teoricamente per il lancio di iPhone 8s…