Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, meglio nota come TSMC, il più grande costruttore indipendente di semiconduttori che produce processori anche per conto di Apple, è sulla buona strada per avviare prima della fine del 2021 la produzione di prova con il processo produttivo a 3 nanometri. Nel gergo questa fase è indicata come produzione di rischio, per risolvere eventuali problemi, in vista della produzione di serie per grandi volumi, che TSMC prevede di attivare entro la metà del 2022.
A riferirlo è Digitimes, citando fonti della fonderia taiwanese. «Lo sviluppo della nostra tecnologia N3 è sulla buona strada con progressi notevoli», ha dichiarato il CEO di TSMC, CC Wei, nel corso della conferenza del 14 gennaio per illustrare l’ultima trimestrale. «Stiamo assistendo a un livello più elevato di coinvolgimento dei clienti sia per l’HPC (High Performance Computing, ndr), sia per le applicazioni in ambito smartphone, del nodo N3 rispetto ai nodi N5 e N7 quando questi erano allo stadio equivalente».
TSMC sta riuscendo da anni a miniaturizzare i suoi processi produttivi, con modalità che aziende come Intel al momento sognano soltanto. Si è passati in pochi anni dalla tecnologia a 16 nanometri del processore Apple A10 impiegato negli iPhone 7, fino ad arrivare ai 5 nanometri del SoC A14 sfruttato negli iPhone 12 del 2020.
Per gli iPhone del 2021, si prevede che Apple sfrutterà il nodo produttivo 5nm+ e, stando a quanto riferiscono gli analisti di TrendForce, è molto probabile che A16 per gli iPhone del 2022 sarà realizzato con il processo produttivo a 4nm, lasciando immaginare che i 3 nanometri arriveranno successivamente, in concomitanza con Apple A17 per gli iPhone e altri SoC di Apple destinati ai Mac che vedremo nei prossimi anni.
In ogni caso, considerando la velocità di sviluppo di TSMC sui nuovi processi, è possibile che Apple salti il passaggio ai 4 nanometri, per impiegare subito la tecnologia a 3 nanometri già per il processore Apple A16 del 2022. Rispetto ai 5nm, il nodo produttivo a 3nm presenta al momento un rendimento produttivo del 30%, offre miglioramento sul versante consumo energetico del 15%, oltre a miglioramenti intrinseci delle prestazioni.
Il 2021 si prospetta un anno importante per TSMC. L’azienda taiwanese pianifica di espandersi in modo significativo e sono stati stanziati tra i 25 e i 28 miliardi di dollari, rispetto ai 17,2 miliardi dello scorso anno. La richiesta di SoC con architettura ARM è sempre più elevata e si prevede che il trend non cambierà nei prossimi anni, mentre la lista dei clienti in attesa di potersi servire della fonderia è sempre più lunga: persino Intel sta valutando di far fabbricare a TSMC alcuni chip. Intel è da anni indietro rispetto ad altre fonderie: i suoi chip più recenti sfruttano processi produttivi a 14 e 10nm, mentre quelli più recenti di Apple, AMD e Qualcomm, sono fabbricati da TSMC e Samsung, usando processi litografici a 5 nm.
Chi ha investito in TSMC si sfrega le mani. Bloomberg osserva che il budget predisposto quest’anno da TSMC è il sesto più alto tra le varie le aziende che valgono più di 10 miliardi di dollari. Il momento è florido e nel solo quarto trimestre del 2020 l’azienda ha fatturato ben di 5,1 miliardi di dollari, segnando +23% rispetto allo scorso anno, un nuovo record trimestrale storico ottenuto grazie agli ottimi risultati di Apple con gli iPhone 12 e il SoC A14, che sfrutta, appunto, un processo produttivo a 5 nm, così come Apple M1 per Mac.
Solo la produzione dei chip per conto di Apple rappresenta il 20% del fatturato complessivo di TSMC. Senza contare che quest’anno aumenterà il numero e la produzione di Mac con processore Apple Silicon, anche questi costruiti negli stabilimenti TSMC. Tutto quello che sappiamo su Apple A14 e Apple Silicon M1 è disponibile ai rispettivi collegamenti. Tutti gli articoli che parlano di TSMC sono disponibili da qui.