A gennaio il presidente di TSMC ha dichiarato che la costruzione di una fabbrica TSMC in USA non era stata scartata, ora però un portavoce del più grande costruttore indipendente di processori annuncia che la multinazionale prenderà una decisione definitiva in merito solo nel 2018. Il trasferimento di parte della produzione in USA comporterebbe alcuni sacrifici per la società: nell’esempio del portavoce TSMC, riportato da Reuters, in caso di problemi, interruzione della produzione per esempio a causa di un terremoto, la società potrebbe inviare migliaia di persone a supporto, operazione molto più difficoltosa invece per una fabbrica TSMC in USA.
Fin qui abbiamo riportato le dichiarazioni dei dirigenti e quelle ufficiali, ma come sempre non manca una seconda lettura da parte degli osservatori. Si stima che circa il 65% del fatturato TSMC sia generato da ordinativi che provengono da società statunitensi, così il progetto di creare una fabbrica TSMC in USA risulta giustificato, anche se i processori costruiti devono poi essere spediti agli assemblatori e costruttori per lo più concentrati in Cina e Asia. Così secondo alcuni il vero ago della bilancia potrebbe essere proprio Apple.
TSMC costruisce la quasi totalità dei processori Apple A10 di iPhone 7 e sembra sarà così anche per iPhone 8 ma ora che Intel ha ottenuto la licenza per costruire processori ARM, la società di Taiwan teme che Apple possa rivolgersi a Intel per produrre i chip Apple Ax delle prossime generazioni. Sotto questo punto di vista una presenza più forte e diretta con una fabbrica TSMC in USA permetterebbe di servire meglio gli ordinativi Apple e allo stesso tempo di rispondere alle richieste del presidente Donald Trump che si è impegnato per riportare lavoro e creare nuovi posti in USA.