Nonostante la scarsità di chip, problemi di forniture e Covid, TSMC chiude il 2021 con risultati positivi e profitti record, superando le previsioni degli analisti. Non solo: nella presentazione dei risultati i dirigenti del più grande costruttore a contratto di processori al mondo dichiarano di essere ottimisti sull’andamento del proprio business e del mercato nei prossimi mesi e anni.
Negli ultimi tre mesi del 2021 TSMC ha registrato ricavi per 15,74 miliardi di dollari, una crescita del 24,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, totalizzando profitti record per 6,91 miliardi di dollari, risultati superiori a quanto indicato dagli analisti.
Occorre tenere presente che TSMC è l’unico costruttore dei chip Apple serie A (iPhone, iPad, Apple TV) e serie M destinati ai Mac: si stima che oltre un quarto dell’intero fatturato della società provenga direttamente dagli ordinativi e commesse di Cupertino.
I dirigenti della società prevedono che la crescita proseguirà anche quest’anno e successivi, grazie a quello che viene definito un «megatrend pluriennale del settore», come riporta Reuter, in riferimento alla forte domanda di chip stimolata dalle nuove tecnologie. TSMC sta entrando in un «Periodo di maggiore crescita strutturale» ha dichiarato l’amministratore delegato C. C. Wei.
Per questa ragione la società ha rivisto al rialzo il tasso composto di crescita per i prossimi anni, dal precedente 10-15% all’attuale 15-20%. Ricordiamo che sempre nel 2021 TSMC ha annunciato un mega piano di investimenti da 100 miliardi di dollari spalmati su più anni, sia in nuovi stabilimenti che nelle nuove tecnologie per produrre chip e processori sempre più miniaturizzati.
Per il primo trimestre di quest’anno le linee guida della società puntano a una crescita del fatturato fino a 16,6-17,2 miliardi di dollari, contro i 12,92 del 2021. Per l’intero 2022 TSMC prevede di crescere oltre il 20%. Si prevede che il processore Apple A16 della gamma iPhone 14 di quest’anno sarà realizzato da TSMC con tecnologia a 4 nanometri, per passare poi ai 3 nanometri nel 2023.