Amazon, Apple, Google e IBM sono alcune delle aziende che potrebbero essere colpite da limitazioni nelle esportazioni di tecnologie che l’amministrazione Trump starebbe valutando per via di non meglio precisate implicazioni legate alla sicurezza nazionale.
Lo riferisce il Washington Post spiegando che oltre alle tecnologie per l’uso di assistenti vocali, nel mirino vi sono anche quelle per le auto a guida autonoma, i software per il riconoscimento facciale e i supercomputer. La misura riguarderebbe nazioni già soggette all’embargo di armi, categoria che include anche la Cina.
Limitazioni di questo tipo potrebbero obbligare le aziende del mondo IT a ottenere licenze prima di vendere prodotti e servizi a nazioni straniere. Ovviamente Pechino potrebbe a sua volte rispondere optando per ritorsioni con conseguenze facilmente immaginabili per la vendita dei prodotti tecnologici.
I gruppi di interesse della Silicon Valley stanno lottando per capire come combattere la nuova proposta e comprendere cosa potrebbe significare per l’industria del settore in un momento di massima competizione tra le aziende statunitensi e le controparti cinesi per il dominio nel mercato dell’Intelligenza Artificiale.
“Consideriamo questo un procedimento estremamente importante che il nostro settore prende molto seriamente e per il quale è pronto a impegnarsi per via delle profonde ripercussioni” ha dichiarato Christian Troncoso, policy director di BSA, gruppo che si occupa del settore commerciale per aziende quali Apple, Microsoft, IBM e Oracle.