Apple ha inviato una lettera allo U.S. Trade Representative, l’agenzia che si occupa dello sviluppo commerciale degli Stati Uniti, per lamentare che i paventati dazi su prodotti che arrivano dalla Cina potrebbero danneggiare l’azienda. La Casa di Cupertino è quella che con ogni probabilità sarà la maggiormente penalizzata da nuove imposte che Trump ha minacciato di applicare, un problema che riguarda prodotti come l’Apple Watch ma anche accessori come le AirPods e l’Apple Pencil.
“Le tariffe diventerebbero una tassa per i consumatori e farebbero lievitare i costi di prodotti Apple su cui i clienti fanno affidamento nella loro vita quotidiana” ha scritto Apple nella sua lettera. La risposta di Trump non si è fatta attendere, affidata – nel suo tipico stile – ad un tweet: “C’è una facile soluzione che comporterebbe zero tasse e incentivi fiscali. Fabbricate i vostri prodotti in Usa invece che in Cina. Cominciate a costruire nuovi impianti ora».
Apple prices may increase because of the massive Tariffs we may be imposing on China – but there is an easy solution where there would be ZERO tax, and indeed a tax incentive. Make your products in the United States instead of China. Start building new plants now. Exciting! #MAGA
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 8, 2018
La Casa di Cupertino ha chiesto al Governo di «riconsiderare queste misure e lavorare per trovare altre soluzioni più efficaci che rendano l’economia americana più solida e facciano il bene dei consumatori».
Apple produce numerosi dispositivi in Cina e rischia infatti di trovari al centro del del fuoco incrociato delle due potenze. Gli USA hanno già ha attivati dazi su prodotti cinesi per 50 miliardi di dollari e nuove imposte su prodotti per ulteriori 200 miliardi sono in dirittura d’arrivo. Il Presidente USA ha fatto sapre di avere preso in considerazione altri dazi su 267 miliardi di dollari di prodotti, elemento che a detta di vari analisti andrebbe a incidere in pratica su qualsiasi bene di consumo. Reuters fa sapere che intanto l’ufficio del Rappresentante per il commercio ha ricevuto quasi 6.000 osservazioni sulle misure proposte durante il periodo disposto per i commenti pubblici, che è scaduto il 6 settembre.