iOS 13, nome in codice interno Yukon, è stato rilasciato con troppi bug e non ha raggiunto gli standard qualitativi interni che Cupertino si prefigge, per questa ragione Apple cambia sistema di test per tutti i suoi prossimi sistemi operativi. La nuova procedura verrà applicata a cominciare da iOS 14, nome in codice interno Azul, ma sarà estesa anche a macOS, iPadOS, watchOS e tvOS nella rispettive nuove versioni in arrivo nel 2020.
Fin dal primo rilascio di settembre iOS 13 ha ricevuto molte critiche da parte di utenti e sviluppatori soprattutto per l’abbondante presenza di bug ma anche per una serie di nuove funzioni annunciate ma che sono state posticipate alle release successive. Il confronto con iOS 12, sistema che invece ha raggiunto gli standard qualitativi di Apple è impari. A due mesi dal rilascio della priva versione al pubblico iOS 12 ha ricevuto solamente due aggiornamenti: nello stesso periodo iOS 13 ha ricevuto per 8 update.
Il problema all’interno di Apple era però già emerso e noto molto prima della distribuzione pubblica alla vigilia della commercializzazione degli iPhone 11, più precisamente fin da giugno alla WWDC 2019 quando è stata distribuita la prima versione beta agli sviluppatori. La decisione di Apple di cambiare sistema di test interno però risale alle scorse settimane, annunciata da Craig Federighi nel corso di una riunione a cui hanno partecipato numerosi ingegneri di svariati team di Cupertino.
In precedenza i vari gruppi implementavano le funzioni a cui stavano lavorando in build giornaliere, ma con parti di codice in stato di avanzamento lavori diverso, quindi con stabilità e pulizia di grado differente. Questo generava distribuzioni di test estremamente instabili, in alcuni casi addirittura non funzionanti, in cui risultava difficile se non impossibile risalire all’origine dei problemi per poterli risolvere.
Ora che Apple cambia il sistema di test viene adottata una procedura denominata internamente Flag già impiegata da Google, Microsoft e altri big IT. Ogni build giornaliera sarà dotata di un menu all’interno del quale ingegneri e tester potranno abilitare e disabilitare funzioni e parti di codice come desiderato. In questo modo sarà per esempio possibile disabilitare completamente una nuova funzione nelle prime fasi di sviluppo e quindi ricca di bug o completamente non funzionante, da altre che invece sono già più matura, con meno bug e operative.
Craig Federighi e altri dirigenti top di Apple, stando a quanto segnala Bloomberg, sono convinti che questo nuovo sistema di test faciliterà i lavori e permetterà di risolvere il maggior numero di bug e problemi prima del rilascio. Interessante anche il sistema di classifica e punteggi interno di Apple per valutare la qualità dei propri sistemi operativi oltre che della gravità dei problemi rilevati.
Il livello di qualità interno è misurato da 1 a 100, dove una versione ricca di bug e non considerata all’altezza delle aspettative ottiene meno di 60 punti, come probabilmente è successo con iOS 13. Invece una release stabile e relativamente priva di bug è valutata oltre 80 punti, come invece è probabilmente avvenuto per iOS 12. La qualità delle singole funzioni è invece valutata con lo schema colori di un semaforo: verde, giallo e rosso. Infine all’interno di Apple i team impiegano una scala da 0 a 5 per i bug, dove zero è un problema critico mentre all’estremo opposto 5 è un problema minore.
La notizia che Apple cambia sistema di test interno arriva con alcuni primi dettagli su iOS 14 nome in codice Azul. Per il prossimo sistema operativo che arriverà con gli iPhone 5G del 2020 è prevista una quantità di nuove funzioni paragonabile a quelle introdotte con iOS 13. La multinazionale punta a un rilascio più pulito ed esente di bug rispetto a iOS 13 ma se le cose non dovessero andare come previsto, alcune nuove funzioni potrebbero essere posticipate nelle versioni successive o addirittura a iOS 15 del 2021 che internamente è al momento indicato come Yazul +1.
Tutto quello che c’è da sapere su iOS 13 è in questo articolo. Per tutti i dettagli su iPhone 11 e iPhone 11 Pro rimandiamo a questo approfondimento di macitynet. Invece tutto quello che sappiamo finora sui nuovi iPhone 5G 2020 è in questo articolo.