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Trimestre fiscale: Apple cresce (anche se di poco) nonostante il Coronvirus

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Non malissimo, neppure male. Persino benino. È questo quel che si può dire dopo la presentazione dei dati di bilancio di Apple e a consuntivo di quel che probabilmente è stato il trimestre più difficile della storia recente di Cupertino. Le difficoltà determinate dal Coronavirus non hanno infatti tolto il segno “più” al bilancio della Mela.

La tabella apparsa on line qualche minuto fa parla incassi per 58,3 miliardi di dollari (contro 58,2 miliardi dello scorso anno) con un profitto di 2,5 dollari per azione. Si tratta di cifre largamente inferiori alle previsioni elaborate ad inizio trimestre, quando però l’impatto della pandemia non era stato ancora messo nel conto, ma nonostante questo ancora in positivo (+1%). Apple pensava di fatturare tra i 63 e i 67 miliardi di dollari; la previsione è stata poi mitigata dalla revisione della “guidance” avvenuta a febbraio e alla fine, a fronte della riduzione della previsioni di profitti, si deve dire che le cose non sono andate così male.

Come abbiamo spiegato si deve considerare, tra le altre cose, che la previsione iniziale poi rivista era molto ottimistica sulla scorta delle previsioni di accoglienza di iPhone SE 2020. Il nuovo telefono è in effetti arrivato ma più tardi del previsto (per la chiusura delle fabbriche cinesi a fine gennaio e la diffusione successiva del virus in occidente) e non ha sicuramente avuto la stessa possibilità di raccogliere vedite.

Apple in ogni caso è riuscita a fatturare 29,962 miliardi di dollari vendite di iPhone, circa il 7% meno dell’anno passato. Non è certamente una vittoria ed è ben distante dalle previsioni iniziali, ma si tratta comunque di dati abbastanza confortanti raggiunti forse anche grazie ai massicci sconti su iPhone 11 praticati in Cina.

Apple «Le vulnerabilità di Mail su iPhone non sono un rischio per gli utenti»

Anche iPad, per le stesse ragioni, nonostante il debutto di iPad Pro 2020 non ha funzionato particolarmente bene, ma alla fine il tablet si è difeso forse grazie alle vendite attuate sulla scorta del lockdown che ha portato molte persone ad acquistare prodotti per la vita in casa e per il tele-lavoro. Complessivamente iPad ha fatto registrare vendite per 4,368 miliardi di dollari, contro i 4,872 dello scorso anno. iPad Pro in ogni caso non dovrebbe avere prodotto grandi effetti sul bilancio visto che è stato presentato poche settimane fa.

Interessante il dato di fatturato per gli indossabili e gli accessori, una categoria che include AirPods e Apple Watch. Qui il calo non c’è stato, anzi vediamo un aumento di fatturato: da 5,8 a 6,2 miliardi di dollari.

Il mercato dei Mac è debole, ma non troppo. Nonostante i desktop abbiano una gamma invecchiata (si parla di un prossimo rinnovo degli iMac) e i MacBook Pro 16 abbiano esaurito la loro spinta propulsiva, forse anche grazie ai MacBook Air rinnovati, in attesa dei MacBook Pro 13″ (o MacBook 14″ second alcune voci), il fatturato galleggia: 5,3 miliardi contro 5,5 miliardi.

Sugli scudi i servizi che continuano a crescere e pesano da 11,4 a 13,3 miliardi di dollari. Qui Apple conta essenzialmente, per ora, su Apple Music e il negozio di App con una prima e ancora, probabilmente, non decisiva spinta da Apple TV+. 13,3 miliardi di dollari rappresenta (non sorprendentemente visti gli investimenti degli ultimi tempi) il massimo risultato mai visto in questo ambito da parte di Apple.

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La tabella apparsa on line qualche minuto fa parla incassi per 58,3 miliardi di dollari (contro 58,2 miliardi dello scorso anno) con un profitto di 2,5 dollari per azione. Si tratta di cifre largamente inferiori alle previsioni elaborate ad inizio trimestre, quando però l’impatto della pandemia non era stato ancora messo nel conto, ma nonostante questo ancora in positivo (+1%). Apple pensava di fatturare tra i 63 e i 67 miliardi di dollari; la previsione è stata poi mitigata dalla revisione della “guidance” avvenuta a febbraio e alla fine, a fronte della riduzione della previsioni di profitti, si deve dire che le cose non sono andate così male.

Come abbiamo spiegato si deve considerare, tra le altre cose, che la previsione iniziale poi rivista era molto ottimistica sulla scorta delle previsioni di accoglienza di iPhone SE 2020. Il nuovo telefono è in effetti arrivato ma più tardi del previsto (per la chiusura delle fabbriche cinesi a fine gennaio e la diffusione successiva del virus in occidente) e non ha sicuramente avuto la stessa possibilità di raccogliere vedite.

Apple in ogni caso è riuscita a fatturare 29,962 miliardi di dollari vendite di iPhone, circa il 7% meno dell’anno passato. Non è certamente una vittoria ed è ben distante dalle previsioni iniziali, ma si tratta comunque di dati abbastanza confortanti raggiunti forse anche grazie ai massicci sconti su iPhone 11 praticati in Cina.

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Interessante il dato di fatturato per gli indossabili e gli accessori, una categoria che include AirPods e Apple Watch. Qui il calo non c’è stato, anzi vediamo un aumento di fatturato: da 5,8 a 6,2 miliardi di dollari.

Il mercato dei Mac è debole, ma non troppo. Nonostante i desktop abbiano una gamma invecchiata (si parla di un prossimo rinnovo degli iMac) e i MacBook Pro 16 abbiano esaurito la loro spinta propulsiva, forse anche grazie ai MacBook Air rinnovati, in attesa dei MacBook Pro 13″ (o MacBook 14″ second alcune voci), il fatturato galleggia: 5,3 miliardi contro 5,5 miliardi.

Sugli scudi i servizi che continuano a crescere e pesano da 11,4 a 13,3 miliardi di dollari. Qui Apple conta essenzialmente, per ora, su Apple Music e il negozio di App con una prima e ancora, probabilmente, non decisiva spinta da Apple TV+. 13,3 miliardi di dollari rappresenta (non sorprendentemente visti gli investimenti degli ultimi tempi) il massimo risultato mai visto in questo ambito da parte di Apple.

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