Trimestrale Google sotto le attese, appesantita da un netto rallentamento della raccolta pubblicitaria che frena gli utili per il colosso di Mountain View. E’ la situazione che emerge dai dati del terzo trimestre, comunicati da Big G nella notte (ora italiana) tra giovedì e venerdì, a mercati chiusi.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente l’azienda ha registrato guadagni inferiori del 5%, per una cifra di 2,8 miliardi di dollari. L’utile per azione (4,09 dollari) se non si considerano voci straordinarie si è assestato su 6,35 dollari, meglio del 2013, ma peggio rispetto alle attese degli analisti, cosa che è costata, nell’after-hour una sensibile fluttuazione al ribasso del titolo, che mentre scriviamo si è attenuata, anche se non del tutto riassorbita, anche per la forte volatilità che Wall Street e molte delle borse mondiali stanno attraversando in questi giorni.
Pur con un giro d’affari rispetto al trimestre giugno – settembre del 2013 cresciuto del 20% (il fatturato del terzo trimestre è stato di 16,52 miliardi), dunque Google rallenta nel generare profitti. Nell’ultimo anno non è la prima trimestrale al di sotto delle aspettative, ma la prima nella quale il core business dell’azienda, la pubblicità, subisce una netta frenata: continua a salire, ma solo del 17%, contro un 26% del primo trimestre e un 25% di metà anno. Un quadro nel quale comunque l’azienda si dice soddisfatta della raccolta nei Paesi emergenti.
A Mountain View hanno però ben presente il rischio di essere troppo legati al solo comparto pubblicitario. Per far fronte al quale già da tempo sono in atto strategie per diversificare il business e fare in modo che le altre voci di entrate diventino sempre più pesanti nel bilancio complessivo.
Proprio per questo salgono anche le spese e gli investimenti, in particolare nel settore dei data center, in diretta concorrenza con Microsoft, Apple e Amazon, anche se proprio questo comparto è stato meno profittevole del previsto. In questa linea vanno anche le nuove assunzioni, circa 3mila, che portano il totale dei dipendenti oltre quota 55mila.