Tra le novità di iOS 11 e macOS 10.13 High Sierra, la nuova funzionalità antitracciamento su Safari denominata Intelligent Tracking Prevention, una tecnologia che sfrutta l’apprendimento automatico per individuare e rimuovere i dati usati dagli inserzionisti pubblicitari per seguire l’attività degli utenti sul web.
Questa funzione non piace a diverse aziende che si occupano di pubblicità online che per questo motivo hanno pubblicato una lettera aperta per lamentarsi dei cambiamenti in arrivo nel browser di Apple, affermando che le modifiche al meccanismo che consente di creare pubblicità traccianti danneggiano non solo loro ma anche i clienti.
Apple ha risposto alla lettera con una dichiarazione riportata dal sito The Loop. Secondo la Mela le aziende che usano meccanismi che consentono di tracciare il comportamento dell’utente online sfruttano questi sistemi senza il consenso dell’utente, una condotta che Apple mira a bloccare.
“Apple” – è riportato nella dichiarazione – “ritiene che le persone abbiano diritto alla privacy. Safari è stato il primo browser a bloccare per default i cookie di terze parti e l’Intelligent Tracking Prevention è un metodo ancora più avanzato per proteggere la privacy dell’utente”.
“Le tecnologie di tracking per la pubblicità sono diventate talmente pervasive che le agenzie pubblicitarie sono in grado di ricostruire la maggiorparte della cronologia di navigazione del browser dell’utente. Queste informazioni sono raccolte senza permesso e utilizzate per l’ad re-targeting, un meccanismo che consente agli annunci di seguire l’utente nei vari siti internet”.
“La nuova funzionalità Intelligent Tracking Prevention individua ed elimina cookie e altri dati usati per il cross-site tracking (monitoraggio tra siti web), in altre parole aiutando le persone a navigare in modo riservato. La funzionalità in questione non blocca gli annunci o interferisce con legittime funzioni di tracking usate dai siti cliccati o visitati dagli utenti. I cookie dei siti con i quali l’utente interagisce funzioneranno come previsto, e gli annunci pubblicitari presentati dai web publisher appariranno normalmente”.
Nella lettera inviata ad Apple, firmata dalla Data and Marketing Association e dalla Network Advertising Initiative (due importanti associazioni che curano gli interessi delle agenzie che si occupano di pubblicità sul web), è riportato che “bloccare i coookie con queste modalità porterà ad allontanare i marchi dagli utenti, renderà l’advertising più generico, meno tempestivo e utile”.