L’intelligenza artificiale può dare un contributo fondamentale per salvaguardare la vista dei bambini e quella di Track AI di Huawei, un dispositivo messo a disposizione di enti di ricerca medica da Huawei, è in grado di rilevare e diagnosticare i primi segni di disturbi visivi nei bambini di tutto il mondo.
Huawei, in collaborazione con IIS Aragon e DIVE Medical, ha creato Track AI, uno strumento di valutazione basato sull’Intelligenza Artificiale, facile da usare, portatile e dal costo contenuto, in grado di identificare i problemi visivi nei bambini il prima possibile, già a partire da sei mesi di vita.
Per rilevare eventuali problemi alla vista, il software DIVE (Devices for an Integral Visual Examination) installato su Matebook E monitora e traccia il movimento di ciascun occhio mentre il paziente osserva stimoli diversi, progettati per testare i numerosi aspetti della funzione visiva. I dati del paziente raccolti vengono quindi elaborati sullo smartphone HUAWEI P30, che utilizza l’algoritmo HUAWEI HiAI per identificare i potenziali indicatori di disabilità visive.
Gli occhi dei bambini che soffrono di alterazioni visive seguono movimenti della pupilla diversi rispetto alla norma. DIVE è in grado di raccogliere informazioni sulla posizione dello sguardo durante i test visivi elaborati scientificamente. L’interpretazione di questi dati è complicata per gli operatori sanitari non specializzati ma, grazie all’AI, è possibile insegnare ai computer a identificare movimenti anomali delle pupille per realizzare più facilmente i controlli e le diagnosi assistite, in modo da velocizzare il processo dalla diagnosi fino alla cura.
Track AI si appoggia alle funzionalità di TensorFlow di Google, una piattaforma open-source, e a Huawei HiAi, per creare un sistema di machine learning su smartphone. La doppia rete neurale di Kirin 980 supporta la tecnologia AI, permettendo allo smartphone di processare direttamente i dati, velocizzando così il processo e proteggendo allo stesso tempo la privacy dell’utente.
“In passato gli smartphone non erano così potenti da riuscire a gestire algoritmi basati sull’AI e i dati venivano inviati al cloud per essere processati. La comunicazione verso e dal cloud rallenta il processo AI, inutilizzabile senza connessione”, ha dichiarato Peter Gauden, Technology Expert, Huawei. “Il nostro obiettivo per questo progetto è quello di aiutare genitori e medici di tutto il mondo a rilevare i disturbi visivi in modo più rapido, semplice ed efficace, grazie all’Intelligenza Artificiale”.
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