Quest’anno il Sony World Photography Awards 2023 profuma d’Italia: quattordici fotografi nostrani sono arrivati in finale in cinque diverse categorie e sono in lizza per conquistarsi il titolo di “Fotografo dell’Anno”, che sarà annunciato giovedì 13 aprile.
Giunto alla sedicesima edizione, il concorso premia «le opere che si distinguono per eccellenza tecnica e originalità nell’esporre storie e tematiche» e come dicevamo possono essere potenzialmente scelti diversi nomi italiani; se pensiamo poi che quest’anno ci sono state 415.000 candidature (di cui oltre 180.000 per il concorso Professional) da più di 200 paesi, essere arrivati fin qui è già un onore per il nostro paese.
I nomi italiani
Tra i progetti nostrani più curiosi c’è quello di Edoardo Delille e Giulia Piermartiri per la categoria Fotografia Creativa: hanno usato un proiettore per sovrapporre immagini di devastazione ambientale a scene di vita quotidiana, con l’intento di sottolineare l’impatto dei cambiamenti climatici in Mozambico. Anche Noemi Comi si è fatta notare con la serie Lupus Hominarius, contrapponendo immagini d’archivio a tonalità sgargianti per rivisitare l’antica leggenda popolare dei lupi mannari, che in Calabria diventava spesso il pretesto per confinare le donne in casa.
Per la categoria Paesaggio, Bruno Zanzottera ha fotografato le cicatrici che solcano il paesaggio afghano mentre Fabio Bucciarelli ha studiato la distruzione provocata da quattro anni di continue inondazioni nel Sudan del Sud, ben rappresentata da edifici e veicoli semi-sommersi dall’acqua; mentre per la categoria Sport, Andrea Fantini ha descritto il pathos e le emozioni di uno dei più importanti tornei di calcio indigeno del Sud America.
Tra gli altri nomi italiani troviamo Alessandro Cinque, Valentina Fusco e Tommaso Sacconi per Fotografia Creativa, con Alessandro Cinque anche tra i finalisti della Documentaristica; Simone Tramonte e Bruno Zanzottera per Ambiente; Fabio Bucciarelli, Alessandro Mallamaci e Francesco Merlini per Paesaggio; Andrea Fantini, Giuseppe Carotenuto e Nicola Zolin per Sport.
Quest’anno come curatore indipendente, photo editor e Presidente di Giuria c’è Mike Trow, che commenta:
Le candidature hanno suscitato una gran varietà di opinioni tra i membri della commissione, in tutte le categorie, alimentando il perenne dibattito su verità narrativa e agency nell’arte, oltre che su varie tematiche ambientali, politiche e sociali.
Trow si augura che «chi avrà occasione di vedere i lavori capisca perché li abbiamo scelti e si renda conto che la fotografia parla a tutti noi e alle nostre esperienze di vita personali»: chi vuole potrà vedere le opere vincitrici del concorso dal 14 aprile al 1 maggio attraverso la consueta mostra della Somerset House di Londra, dove saranno esposte.