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Toyota e Uber hanno annunciato una “partnership strategica”, che includerà un investimento da parte della casa automobilistica giapponese nell’azienda di ride-sharing di San Francisco. In base all’accordo, i conducenti Uber potranno ottenere i veicoli Toyota in leasing e onorare le rate mensili attraverso i guadagni generati come autisti Uber.
Il periodo di leasing sarà flessibile e concordato in base alle esigenze dell’autista; inoltre le due aziende collaboreranno per lanciare il ride-sharing in prova anche nei paesi in cui ancora non è presente. Per far ciò Toyota investirà una somma non dichiarata in Uber, che è al momento la start-up di maggior valore al mondo, lancerà un programma speciale dedicato per consentire l’acquisto di veicoli Lexus in forza a Uber, probabilmente con prezzi vantaggiosi, e contribuirà allo sviluppo di applicazioni in-car, a supporto degli autisti.
Una partnership con Toyota potrebbe aiutare Uber a sviluppare un progetto molto importante, vale a dire quello delle auto a guida autonoma: Toyota, oltre ad essere il primo costruttore di automobili al mondo, sta prendendo la tecnologia a guida autonoma molto seriamente e di recente ha fondato l’Istituto di Ricerca Toyota proprio per sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale in due aree principali, i veicoli a guida autonoma e gli aiutanti robot per la casa.
Per Uber sè anche una mossa difensiva: gli avversari dell’azienda si sono già mossi. Lyft con General Motors, Didi con Apple e la più recente acquisizione da parte di Volkswagen di Gett, un servizio similare a quello di Uber. Il futuro del mercato dell’automotive sembra ormai destinato ad essere segnato dalle alleanze fra i giganti del settore con le più promettenti realtà della sharing economy.