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Qualcuno ci ha già pensato ed è già successo: nascondere un motore elettrico e una batteria nel telaio della bicicletta per ottenere prestazioni superiori o ridurre la fatica nelle gare più dure. Così non sorprende il comunicato dell’UCI, Union Cycliste Internationale che annuncia l’impiego di camere termiche durate il Tour de France che inizia sabato 2 luglio.
L’associazione che regola il ciclismo sortivo mondiale ha già sperimentato l’impiego di camere termiche con 500 test effettuati nel Tour de Suisse e poi anche con 2.000 verifiche anche nel Giro d’Italia. Tecnologia e strumentazione sono stati approntati da French Alternative Energies e anche dalla Atomic Energy Commission, su richiesta del governo francese.
Per rendere test e verifiche il più casuali possibile verranno effettuati sia manualmente, impiegando scanner magnetici, sia posizionando camere termiche ai bordi dei percorsi nelle varie tappe, oppure anche sul retro di alcune moto che accompagnano corsa e ciclisti. Come riporta Engadget uno dei primi casi di doping tecnologico è della ciclista belga Femke Van den Driesshe scoperta con un motore nascosto nella sua bici al campionato mondiale di cyclocorss: oltre al fermo di 6 anni è stata multata per una somma di circa 18mila euro e ha perso tutti i titoli conseguiti.