MOTO Development Group ha realizzato una serie di analisi e test “Do It Yourself” per testare i vantaggi e le performance dei quattro cellulari più importanti del momento: da un lato l’iPhone e dall’altro ben tre apparecchi basati su Android: il nuovissimo Nexus One venduto da Google, il Droid di Motorola e il Droid Eris di HTC venduto da Verizon.
Il test, disponibile in foto e immagini qui, serve per capire quali apparecchi siano i migliori sotto vari punti di vista, quando si usa la tecnologia di schermo capacitivo introdotta da Apple nel 2007. Non tutti i telefoni sono creati uguali, spiegano quelli di MOTO, che da anni lavorano in ambiente industriale con questo tipo di tecnologia. E le differenze infatti si vedono.
La tecnica usata da MOTO per fare il test è più semplice e diretta di quelle da laboratorio: utilizza un software che permette di realizzare un test “fatto in casa”. Il test consiste nel disegnare linee rette sullo schermo del telefono usando un dito e con pressione forte o leggera, muovendosi lentamente. Si tratta di registrare differenze millimetriche, che spiegano come ci sia sempre una specie di ritardo o artefatto o distorsione a seconda del tipo di pannello usato, dei sensori, del loro bilanciamento e ovviamente del software usato.
Al termine dei test è l’iPhone quello capace di tracciare le linee nelle varie modalità che rispondono maggiormente alle richieste preventive: andare dritti con velocità e pressioni diverse. Il punto chiave, spiega MOTO, è quello di realizzare apparecchi che siano dotati di un rapporto tra segnale e rumore ottimizzato in maniera tale che i sensori permettano di ricreare una esperienza come se l’apparecchio “sentisse” di essere toccato da un oggetto fisico connesso realmente (penna ottica o penna vera e propria).
Una serie di variabili è quella che influenza questo tipo di esperienza che, secondo MOTO, alla fine porta in una direzione: si ha quel che si paga. Cioè, i materiali più economici si fanno sentire e il consumatore se ne accorge; gli algoritmi del touchscreen sono un elemento chiave dell’esperienza e contribuiscono a creare l’unicità dell’apparecchio e quindi del marchio; infine l’integrazione fra hardware e software deve avvenire il prima possibile in fase di progetto e sviluppo. Altrimenti, si tratta di due fattori diversi che non riusciranno mai a coincidere e sovrapporsi perfettamente. Tre motivi che segnalano come mai l’iPhone è il primo della classifica. I due HTC (Nexus One e Droid Eris) sono a buoni livelli e va invece in fondo alla mini-classifica il Droid di Motorola.