A dispetto dell’eleganza del design e dell’interfaccia, delle specifiche tecniche sostenute e del prezzo abbordabile il tablet TouchPad di HP non è riuscito a incontrare il favore e soprattutto le scelte di acquisto degli utenti. E’ questo il quadro della situazione che emerge negli USA dove diversi ma precisi segnali dimostrano vendite insoddisfacenti per il primo tablet di HP basato sul sistema operativo webOS ex Palm, il primo tablet dello storico costruttore destinato a competere realmente con iPad, questo almeno sulla carta.
Tra i segnali letti direttamente sul mercato l’introduzione di sconti consistenti sul prezzo di listino a breve distanza dal lancio del TouchPad: inizialmente sono stati avvistati sconti di 50 dollari seguiti a breve distanza anche da sconti di ben 100 dollari. Ricordiamo che HP Touchpad è proposto a 400 dollari per la versione da 16GB e a 500 dollari per il modello da 32GB. La conferma di vendite molto inferiori alle aspettative arriva dall’avvistamento di un documento interno della catena Best Buy: due addetti ai lavori hanno confermato al sito AllThingD, satellite del The Wall Street Journal, che su una partita di 270mila Touchpad venuti a Best Buy solo 25.000 (cifra oltre al resto definita approssimata con generoso difetto) sono stati venduti ai clienti finali. Si tratta di una percentuale di vendita deludente, inferiore al 10% che sembra stia sollevando qualche diatriba tra i manager della catena di negozi e HP: il management di Best Buy non sarebbe infatti disposto ad accollarsi l’intero costo di acquisto dei 270mila TouchPad.
La situazione sembra identica anche presso altre importanti catene di retail statunitensi tra cui Wal-mart, Fry’s, Microcenter, Costco: il quadro emerge da una indagine realizzata da Rich Doherty della società di analisi Envisioneering Group. Oltre a non riuscire ad attrarre l’attenzione degli utenti sembra che anche le persone interessate all’acquisto del TouchPad abbiano deciso di aspettare dopo aver notato le prime forti campagne di sconti. Da alcune interviste effettuate gli utenti hanno dichiarato di aspettarsi ulteriori sconti in futuro sul TouchPad, una aspettativa che ha portato a sospendere l’acquisto e all’attesa per ulteriori riduzioni di prezzo o promozioni.
La situazione sarebbe, insomma, grave e secondo alcuni osservatori è possibile che HP decida di non farla trapelare nella presentazione dei risultati fiscali in programma per domani. Sembra che le strade possibili siano due: evitare qualsiasi riferimento alle vendite del TouchPad da poco lanciato, opzione forse poco praticabile vista la prevedibile attenzione di media e giornalisti per uno dei concorrenti più enfaticamente annunciati come avversario di iPad, oppure riportare in bilancio i numeri sottoforma di channel sales, vale a dire dei pezzi venduti non ai consumatori finali ma ai distributori e alle catene. Nell’esempio dei numeri di Best Buy invece di riportare vendite finali pari a 25mila pezzi, nel bilancio di HP potrebbero così figurare 270.000 unità vendute alla catena di negozi anche se questo, ovviamente, non cambierebbe nulla nelle considerazioni che sono sicuramente in corso presso la sede centrale di Santa Clara. Un primo passo potrebbe essere già stato compiuto qualche settimana fa quando Jon Rubinstein, ex Apple, capo del gruppo WebOs e soprattutto padre di TouchPad, era stato improvvisamente sostituito da Stephen De Wit, un veterano dell’azienda.