Toshiba ha sviluppato una tecnologia 3D in grado di moltiplicare la capacità dei dischi fissi tradizionali, un altro importante indizio che indica che la guerra (o la convivenza) tra dischi fissi e unità SSD è destinata a proseguire ancora. I ricercatori di Toshiba hanno mostrato una tecnologia 3D con la quale campi di microonde magnetiche possono essere sfruttati per invertire la direzione di magnetizzazione in layer selezionati su un supporto multilayer di tipo magnetico. La tecnologia in questione potrebbe in poche parole consentire di memorizzare dati su più strati 3D. La ricerca è parte del Japan Science and Technology Agency’s (JST) Strategic Innovation Promotion Program che sarà presentato l’8 luglio in occasione dell’International Conference on Magnetism che si svolgerà a Barcellona.
Le tecnologie di registrazione magnetica hanno da qualche anno innalzato in modo consistente la quantità di dati registrabili sulle aree comprimendo i bit di recording. La maggiore densità della compressione comincia però a mostrare i suoi limiti ed è necessario guardare a nuove tecnologie, sulla falsariga di quanto fatto con le memorie delle unità SSD, le quali ora sfruttano memorie flash 3D V-NAND, abbattendo i limiti di densità della tradizionale architettura piana delle memorie NAND. Finora i ricercatori non erano riusciti a superare i limiti del recording di 10 terabit per pollice quadrato, barriera che ora potrà essere superata ricorrendo ai layer 3D, non solo per i dischi fissi ma anche per unità a nastro magnetico e altri dispositivi simili.