Anche Apple, come i piloti che ad ogni combattimento terminato con successo aggiungono una simbolo di vittoria sulla carlinga del loro velivolo, può dipingere una icona con una “ics” sopra sul suo imbattibile caccia: l’iPad. E questo volta ad essere stato abbattuto non è un biplano, ma un mezzo moderno ed efficiente, come moderna ed efficiente è Toshiba che avrebbe deciso di ritirare dal mercato americano i suoi netbook.
A riferire del getto della spuga sarebbe un non meglio identificato dirigente di Toshiba America le cui dichiarazioni sono state raccolte dal sito Liliputing. Secondo le voci, la società concentrerà la propria forza vendita su ultrabook come il Portegé Z830 con form factor, dimensioni e peso che ricorda un po’ quella dei netbook ma con prezzi di listino che si aggirano sugli 800$ e anche più, contro i 300$ del prezzo medio di un netbook sul mercato USA. Non è difficile immaginare come la marginalità sui netebook sia talmente bassa da rendere risicato o insignificante il margine per produttori, distributori e rivenditori.Questo mentre sul fronte “nemico” i tablet erodono il significato stesso dell’esistenza dei netobook, non troppo più economici di un iPad, ma meno efficienti, meno alla moda, meno veloci.
Sul sito italiano di Toshiba nel momento in cui scriviamo è presente un solo netbook: la serie NB550D, con processore AMD-C50, schermo da 10.1” e Windows 7 Starter (versione base di Windows che offre funzionalità di base e non consente operazioni come ad esempio il cambio dello sfondo scrivania).
I netebook, insomma, non si vendono più come prima e Toshiba non è la sola casa ad aver eliminato dal mercato USA questi prodotti: anche Dell e Lenovo hanno rinunciato a questo mercato e Samsung e Sony da tempo non lanciano più nuovi modelli. Acer, Asus e HP, invece, sembrano essere ancora interessati a questa fascia di prodotto, anche se resta da capire fino a quando.
[A cura di Mauro Notarianni]