Il debutto del Galaxy S10 5G appare complicato per Samsung. Questi dispositivi, a quanto pare, hanno difficoltà nei collegamenti alle reti 5G ma una diversa e più importante preoccupazione arriva da un dispositivo acquistato da un utente solo sei giorni addietro e che ha preso fuoco.
Stando a quanto riferisce lo sfortunato proprietario, il Galaxy S10 era stato semplicemente collocato su un tavolo, quando a un certo punto ha cominciato ad avvertire odore di bruciato e vedere fumo fuoriuscire dal dispositivo. A detta del proprietario, il Galaxy S10 è andato letteralmente in fumo, senza nessun motivo e senza avere compiuto nessuna azione particolare. Samsung non ha ad ogni modo voluto rimborsare l’utente (il dispositivo costa 1200$).
Il rifiuto di rimborsare l’utente sarebbe dovuto a tracce di danni visibili dall’esterno. Secondo l’utente lo “shock” sulla scocca si è verificato dopo il principio di incendio: lo smartphone, a suo dire, era cosi caldo, al punto da liberarlo inavvertitamente dalle mani, cadendo a terra. . Sfortunatamente per il proprietario, le spiegazioni non sembrano avere convinto il servizio clienti.
“Abbiamo ispezionato il prodotto esternamente e con i raggi X e i danni sono evidenti”, ha riferito Samsung, secondo la quale “l’incendio potrebbe essere stato provocato dall’impatto a terra.
Non è la prima volta che un telefono si incendia (è successo anche con alcuni iPhone). Le batterie agli ioni di litio sono usate per il funzionamento di molti dispositivi elettronici; sono per loro natura considerate merci pericolose perché – in determinate condizioni – possono provocare surriscaldamento e incendi. Nel caso di Samsung, l’episodio ricorda quanto avvenne con il Note 7, per la quale dopo decine e decine di segnalazioni, fu costretta a effettuare un richiamo su base volontaria. A peggiore la situazione di Samsung è che questo nuovo problema si è verificato nel contesto del ritiro dei Galaxy Fold rotti.