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Reindirizzamento da siti mobili verso pagine pattume: torna il problema

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Visitando Macitynet vi trovate a fare visita inopinatamente un sito che non ha nulla a che fare con il nostro o, magari, siete proiettati verso qualche improbabile applicazione di App Store? Non siete gli unici. Molti nostri lettori ci stanno segnalando questa spiacevole situazione per la quale, è bene precisarlo subito, non abbiamo alcuna responsabilità.

Quel che accade e come accade, che cosa abbiamo fatto in passato per evitare di trovarci nella situazione di chi scrive notizie che nessuno legge, visto che i nostri lettori invece che sulle nostre pagine finiscono per visitare le pagine di applicazioni degne solo del cestino o improbabili siti di gossip, l’abbiamo già spiegato,  qui ci limitiamo a ribadire che oggi come allora stiamo facendo tutto il possibile, a cominciare dal far pressione sulle agenzie che curano la nostra pubblicità, realtà rispettabilissime e serie, ma che sono anche loro vittime del peculiare sistema con cui viene distribuita la pubblicità su Internet, un sistema a scatole cinesi, dove si perde la traccia di chi fa cosa al terzo o quarto passaggio, quando invece di passaggi ce ne sono venti.

Tra chi può fare qualche cosa, oltre che le agenzie, c’è sicuramente Apple, ben consapevole del problema che genera il redirect. Con iOS 8, Apple aveva provveduto a mettere una pezza alla situazione, ma i disonesti gestori di annunci pubblicitari truffa, hanno trovato il modo di aggirare il rimedio. Così in iOS 8.2 beta 2 Apple ha promesso di mettere mano ancora una volta al codice visto che nelle note di rilascio relative alla sicurezza era possibile leggere, tra le altre cose quanto segue: “Safari blocca automaticamente le pubblicità che reindirizzano automaticamente all’App Store senza l’interazione dell’utente”. Evidentemente però alcune delle società che si occupano di advertising sono riuscite a scavalcare ancora una volta la protezione integrata da Apple.

A subire questa incresciosa e frustrante situazione non è solo Macitynet. Come si legge e vede in un filmato di 9to5 Mac (qui sopra) sono sottoposti all’attacco un grande numero di siti, alcuni dei quali molto noti, praticamente tutti quelli più noti. Non viene risparmiato nessuno: da Reddit a Reuters, da MacRumors a The Verge passando per Business Insider. È il segno evidente che l’attacco è di enorme portata. Resta da capire la ragione per cui alcuni utenti siano colpiti più di altri; non tutti, anche tra coloro che ci leggono, sono costretti a subire immagini di prosperose modelle che fanno capolino su sedicenti siti di gossip quando invece vorrebbero invece leggere, magari, di un nuovo processore.  Purtroppo, oltre che non saper rispondere a questa domanda, non abbiamo neppure consigli da dare se non disattivare JavaScript in iPhone (Impostazioni -> Safari -> Avanzate); questo però fa perdere al nostro come a molti altri siti numerose funzioni, tra cui il caricamento delle immagini o la navigazione attraverso i menù.

Se può essere di lenimento alla situazione, non c’è alcun rischio sicurezza ma solo un fastidio generale e la sensazione di essere prigionieri di persone che non si capisce se siano più avide o disoneste e che questi problemi tipicamente arrivano e se ne vanno dopo un paio di giorni. Come abbiamo già detto in passato, i disonesti – ladri di click, che spendono le loro energie per promuovere il pattume distribuito da siti cloaca o l’accozzaglia di codice di alcune applicazioni truffa pur di portare a casa qualche lercio biglietto da 100$ – sanno che una lunga permanenza su un sito corre il rischio di farli scoprire. Ovviamente questo non consola nessuno; molto più confortante sarebbe sapere che Apple ha deciso di mettere mano seriamente a un problema che devasta l’esperienza d’uso dei suoi dispositivi mobili.

Nel frattempo ci auguriamo di tutto cuore che i lerci 100 dollari guadagnati disonestamente, rubando l’attenzione dei nostri lettori, il nostro lavoro e in parte anche il nostro credito, finiscano tutti all’industria farmaceutica che si occupa di produrre antidiarroici.

 

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