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Tom Tom: Rischioso fidarsi della mappe open source

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In un momento storico in cui Google Maps perde affiliati – fra gli addii molto probabilmente ci sarà presto anche quello di Apple – e le mappe open source, prime fra tutte le mappe di OpenStreetMap, guadagnano terreno e iniziano a rappresentare una minaccia per l’establishment cartografico disponibile online, TomTom, ancora leader della navigazione satellitare sente il bisogno di dire la sua.

In una newsletter disponibile anche sul sito ufficiale TomTom solleva numerosi dubbi sull’affidabilità della mappe libere, indubbiamente utili, economiche e comode, ma ancora immature e soggette a gravi limiti se paragonate a mappe professionali.

“In un caso particolare – afferma TomTom – una mappa open source [probabilmente OpenStreetmap] è stata confrontata con una mappa professionale TomTom, e ha dimostrato di essere priva di almeno un terzo della copertura stradale residenziale e il 16% in meno di attributi di una mappa di base come ad esempio i nomi delle strade.” Allo stesso modo zone pedonali venivano confuse con zone aperte al traffico; in più il beneficio principale delle mappe open, ovvero il crowdsourcing, ha mostrato il suo lato negativo, con numerosi attacchi vandalici privi di controllo.

Come fa notare TomTom, imprecisioni di questo tipo possono avere rilevanza limitata nel caso di percorsi a piedi, ma allo stesso tempo possono tramutarsi in pericolosi scenari per gli automobilisti, come ad esempio nel caso di strade a sensi unici non dettagliate e segnalate. Per questa ragione TomTom conclude “quando si tratta di mappe legate all’automotive, l’open source ha alcune limitazioni molto gravi, venendo meno sui livelli di accuratezza e affidabilità necessarie per una navigazione sicura”.

Nonostante la maturazione dei servizi come OpenStreetMap è difficile dare torto a TomTom: al momento fra i servizi professionali e le controparti open esiste ancora un netto divario qualitativo, molto più netto rispetto ad altri settori, come ad esempio quello nozionistico-enciclopedico dove Wikipedia può lottare ad armi pari con i più blasonati concorrenti.

Il fatto però che TomTom abbia sentito la necessità di sottolineare questo aspetto è segnale di un crescente timore da parte delle aziende del mercato nei confronti dell’altrettanto innegabile crescita delle alternative basate su cartografia open source, che ha comunque fatto passi da gigante e nel futuro potrebbe dare serio filo da torcere agli avversari.

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