Il sogno dell’artista è di diventare un po’ meno povero e lasciare un segno nel mondo. Su quale sia lo stato (disgraziato) hanno già scritto molto bene due giovani giornaliste, Giulia Bondi e Silvia Sitton (Non di sola arte). Ma se si vuole andare più nello specifico e cercare di capire che cosa è possibile fare a supporto dello sforzo artistico? Perché a parte il talento, serve anche la capacità gestionale ed organizzativa, a partire dal proprio studio (per quanto amatoriale) sino alla gestione del flusso di informazioni e dati per ciascun lavoro.
Di solito si pensa il computer come strumento per l’arte, cioè come mezzo di espressione (soprattutto se si usa Mac, bisogna dirlo). Meno al computer come strumento accanto all’arte: vengono in mente la posta elettronica, i fogli excel della compatibilità e qualche fotografia del genere artistico analogico che si è scelto di seguire. Forse un calendario. In totale, cose non belle e funzionali.
Invece, c’è chi ci ha pensato e ha realizzato un software per aiutare gli artisti a sfruttare lo strumento informatico in maniera semplice ed esaustiva. Si tratta di To Be Artist, che è un programma con il quale è possibile archiviare versioni digitali dei propri lavori (le immagini, di qualsiasi lavori si tratta), tracciarne le mostre, la partecipazione ai concorsi, le eventuali vendite o attività di galleria. Insomma, un “gestionale per l’arte” del singolo artista che non necessariamente richiede una laurea in informatica o in contabilità per essere utilizzato.
Realizzato solo per Leopard e giunto alla versione 1.1.1, è scaricabile da qui e nella versione demo consente di seguire dieci lavori artistici senza limiti di tempo. Per poterne usare di più, va acquistato a 49,95 dollari.