Le voci di una domanda debole di iPhone X per il prossimo trimestre sono state sufficienti a fare abbassare le quotazioni di vari fornitori asiatici di Apple. La voce è stata riportata dal taiwanese Economic Daily e citata da alcuni analisti secondo i quali la domanda di iPhone X potrebbe essere più bassa del previsto per il primo trimestre del 2018.
Citando fonti che si occupano di packaging e testing dei semiconduttori, la testata di Taiwan cita a sua volta l’analista Zhang Bin di Sinolink Securities secondo il quale le spedizioni potrebbero arrivare a 30-35 milioni di unità nel quarto trimestre del 2017, in pratica 10 milioni di unità in meno rispetto a quanto in precedenza stimato, continuando a rimanere “piatte” o a al ribasso per il primo trimestre del 2018.
Tra le indiscrezioni trapelate sembra che l’assembaltore Hon Hai (Foxconn) avrebbe congelato le assunzioni in una fabbrica, mentre Cupertino avrebbe già ordinato a Taiwan Semiconductor Manufactoring Company (TSMC) di rallentare la produzione di alcuni microprocessori. Altri analisti hanno modificato le loro proiezioni sulle spedizioni di iPhone X per il primo trimestre dell’anno con conseguenze sui titoli di vari fornitori asiatici.
JL Warren Capital in una nota inviata ai clienti venerdì ha stimato che le spedizioni di iPhone X arriveranno a 25 milioni di unità per il primo trimestre del 2018, in calo rispetto alle 30 milioni di unità dell’ultimo trimestre, additando al calo della domanda “il prezzo elevato e la mancanza di innovazioni di particolare interesse”. Gli analisti di Jefferies prevedono in 40 milioni le unità spedite nel primo trimestre del nuovo anno. Al momento le richieste di iPhone X sembrano elevate e in alcuni paesi è ancora necessario attendere per riuscire ad acquistare il dispositivo.
Come prevedibile l’effetto combinato delle indiscrezioni e delle prime previsioni al ribasso per la domanda di iPhone X ha avuto effetti anche sulla quotazione del titolo Apple in borsa che nelle scorse ore è arrivato a perdere fino al -2,9%, calo poi assestato a -2,54% in chiusura. Ora non rimane che attendere l’apertura dei principali mercati e soprattutto delle borse USA per verificare se il ribasso proseguirà ulteriormente o se invece ci sarà una inversione di tendenza.