Tim Cook non ci sta. I 13 miliardi di euro da versare all’Irlanda per tasse arretrate «sono una schifezza politica, dettati da spirito anti americano», dichiara in un’intervista rilasciata all’Irish Independent e ripresa da Reuters, commentando anche le accuse del commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, secondo la quale Apple avrebbe pagato solo lo 0,005% delle tasse nel 2014.
«Non si sa dove hanno preso quel numero – spiega – Ogni anno Apple paga il 26% dei suoi profitti globali». Prendendo proprio come esempio quell’anno, Cook aggiunge che sarebbero stati versati 400 milioni di dollari, etichettando la società come il più alto contribuente in Irlanda del 2014. Non mancano neanche le provocazioni «Probabilmente stanno solo cercando un modo per ridistribuire le tasse che gli Stati Uniti devono pagare all’Unione Europea».
Secondo Cook esiste un altro importante motivo per cui l’UE avrebbe condannato Apple: l’antiamericanismo e la condanna delle multinazionali: «penso che ci colpiscano per questa ragione – si legge – Apple stata messa nel mirino e credo che il sentimento anti USA sia una seconda ragione per cui siamo stati presi di mira»
Ad ogni modo Apple non si da certo per vinta, e cercherà di fare tutto il possibile per ribaltare la sentenza «Lavoreremo a stretto contatto con l’Irlanda in quanto l’obiettivo è lo stesso per entrambe. Nessuno ha fatto niente di male ed abbiamo bisogno di stare insieme. L’Irlanda è messa nel ruolo della vittima, e questo è inaccettabile». Apple – aggiunge – andrà avanti in ogni caso. Nonostante i dubbi sul futuro degli investimenti in Europa, la società ha in programma un’espansione a Cork, che intende portare a termine.