Il CEO di Apple Tim Cook si è unito al coro di quanti condannano quanto accaduto a Charlottesville, gli scontri con i rappresentanti dell’estrema destra che domenica hanno dato vita a una manifestazione in Virginia durante la quale un’auto ha investito la folla di manifestanti che si opponevano al raduno, uccidendo una persona e ferendone altre 26.
Heartbreaking scenes in #Charlottesville. Violence and racism have no place in America.
— Tim Cook (@tim_cook) August 12, 2017
Tim Cook, da sempre grande ammiratore di Martin Luther King, ha scritto in un tweet «Scene strazianti a #Charlottesville. Non c’è posto per violenza e razzismo negli Stati Uniti». Negli USA infuriano le polemiche perché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha condannato esplicitamente i manifestanti razzisti, suprematisti bianchi e neonazisti, ricevendo molte critiche da parte di politici, giornalisti, amministratori di grandi aziende che accusano il Presidente di non volere prendere le distanze da una importante fetta del suo elettorato, nemmeno in casi di violenze come quelle accadute in Virginia.
In numerose occasioni l’amministratore delegato di Apple si è espresso a sostegno della diversità e dell’inclusione, condannando scelte e politiche che limitano libertà, diritti e dignità delle persone in base a sesso, razza, nazionalità, credo religioso e inclinazioni sessuali. Cook effettua periodicamente donazioni alle organizzazioni noprofit che si battono per la tutela dei diritti delle comunità LGBT in USA, numerose le sue dichairazioni pubbliche, online e nelle interviste, contro le limitazioni in ingresso e uscita dagli USA per i cittadini di diversi stati musulmani, una politica perseguita dall’amministrazione Trump che secondo Cook e numerosi altri big della Silicon Valley mina le fondamenta stessi degli USA, una nazione nata e divenuta grande anche grazie all’enorme contributo di immigrati provenienti da ogni parte del globo.