Tim Cook ha risposto con un tweet agli attacchi di Facebook che proseguono da tempo, negli scorsi mesi nelle dichiarazioni dei dirigenti e negli ultimi giorni con annunci a pagina intera sui principali quotidiani USA. Il social non ha gradito le etichette nutrizionali sulla privacy obbligatorie per tutte le app distribuite su App Store e Mac App Store e soprattutto è allarmata per le restrizioni al tracciamento degli utenti in arrivo con un altro aggiornamento all’inizio del 2021.
Negli ultimi giorni, dicevamo, Facebook ha comprato uno spazio pubblicitario sui giornali americani per allertare le persone su questo cambiamento nelle politiche Apple che, scrive, danneggerebbe le piccole imprese. Apple ha prontamente risposto mettendo davanti a tutti la sicurezza e la privacy dei propri utenti, ma non è servito a placare la propaganda di Facebook che il giorno successivo ha utilizzato lo stesso mezzo di comunicazione per proseguire l’attacco portando all’attenzione un argomento ancora più vasto, la libertà di Internet, che con questo sistema – sostengono – sarà distrutta.
Apple però non ci sta e la risposta al secondo attacco non si è fatta attendere. Poche ore fa infatti l’amministratore delegato della società, attraverso Twitter, ha nuovamente portato avanti la sua tesi «Riteniamo che gli utenti debbano avere la possibilità di scegliere se far raccogliere i dati sulle proprie attività e sapere come vengono utilizzati». Una risposta apparentemente dolce, senza attacchi o accuse, che prosegue dimostrando quanto tutto questo in realtà non blocca la libertà di uno o dell’altro. Facebook infatti – scrive Cook – può continuare a tracciare gli utenti tramite l’app e il sito web come ha sempre fatto, perché «L’App Tracking Transparency di iOS 14 chiede semplicemente l’autorizzazione agli utenti».
Insomma, la parola finale rimane all’utente, che se fino ad oggi doveva necessariamente accettare di essere tracciato per poter utilizzare i vari servizi online, adesso può decidere se continuare a usarli mettendo il lucchetto alla porta oppure lasciarla semplicemente aperta.
Ricordiamo che Facebook in questi attacchi parla al futuro perché la funzione di iOS 14 non è ancora attiva: dovrebbe arrivare all’inizio del prossimo anno. A quel punto, come si vede nella schermata allegata da Tim Cook nel suo tweet di risposta, nel momento in cui si avvia una applicazione verrà chiesto se consentirle o meno la raccolta dei dati, mostrando il link alla pagina in cui ciascun servizio dovrà spiegare cosa raccoglie e come lo utilizza.
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