Sabato 27 e domenica 28 novembre Tim Cook è stato in Alabama dove ha ricevuto il premio Captains of Industry conferitogli dall’Università di Auburn e dell’Alabama dove l’amministratore delegato di Apple si è laureato nel 1982.
Ricordiamo che Tim Cook si è laureato in ingegneria industriale nell’Università di Auburn, prima di ottenere un master in business administration presso la Duke University. Il dirigente Apple visita spesso entrambi gli atenei per eventi e competizioni sportive, oltre ad aver effettuato diverse donazioni milionarie per finanziare iniziative e progetti.
Il premio conferito a Tim Cook, annunciato nella primavera di quest’anno, è l’onorificenza più importante dell’istituto ed è stata assegnata a Cook prima della partita di football tra Auburn e Alabama a cui il dirigente ha presenziato.
«Bentornato Tim Cook, ingegnere industriale dell’82 e CEO di Apple. Siamo onorati di conferire a Mr. Cook l’Institute of Industrial and Systems Engineers (IISE) Captains of Industry Award, la più alta onorificenza dell’istituto che viene conferita esclusivamente a leader aziendali, industriali e governativi.
Cook è stato nominato per il premio da Alice Smith, una IISE Fellow e Joe W. Forehand/Accenture Distinguished Professor di ingegneria industriale e dei sistemi. Annie Dorsey, presidente del capitolo Auburn IISE, ha intervistato Cook durante la conferenza annuale dell’istituto in primavera quando è stato annunciato come destinatario di quest’anno. Smith e Dorsey hanno consegnato a Cook il suo premio prima dell’Iron Bowl».
Durante il weekend in Alabama Tim Cook è apparso anche nell’episodio televisivo The Paul Finebaum Show su ESPN dove il dirigente ha svelato la sua visita alla squadra di Football di Auburn e il suo discorso motivazionale pre-partita:
«Ho detto loro che domani è una rara opportunità per creare un ricordo che dura tutta la vita» ha detto Cook. «E che non c’è memoria migliore o memoria più duratura di quelle che ti colpiscono quando fai qualcosa che non dovresti fare. Non dovremmo vincere domani, ma possiamo vincere domani. Ho cercato di lasciarli con quello spirito e il fatto che penso che la squadra in Crimson non sia il nemico principale. Il principale nemico di tutte le più grandi sfide della vita è la persona che ti guarda allo specchio, e devi riconoscerlo. E una specie di quella vocina nella tua testa che ti dice che stai facendo il 100% quando stai facendo 90, e devi sradicarlo in qualche modo».
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