Apple ha grande fiducia sui prodotti che sono in arrivo quest’anno, prodotti che si collocheranno in nuove categorie di mercato, e per questo ha deciso di comprare 14 miliardi delle sue azioni. Ecco il senso del discorso condotto da Tim Cook in una intervista rilasciata oggi al Wall Street Journal in cui l’amministratore delegato di Apple fa il punto finanziario sulla sua società ma no manca di lanciare qualche segnale di un certo interesse sulle strategie e il futuro prossimo della Mela.
«Siamo stati sorpresi – dice Cook – di avere visto scendere le azioni dell’8% quando abbiamo presentato i risultati fiscali. Per questo abbiamo fatto una mossa opportunistica approfittando del basso valore delle nostre azioni. Scommettiamo su Apple e siamo molto fiduciosi su quel che abbiamo in cantiere e non ci limitiamo a dirlo, ma lo dimostriamo con i fatti».
Apple, come spiega il WSJ, ha circa 160 miliardi di dollari in liquidità e investimenti a breve termine e non pochi investitori hanno chiesto all’azienda di essere più aggressiva sul mercato. Il riacquisto di azioni è uno di questi passi per movimentare questa enorme massa di denaro, anche se forse non lo si può esattamente definire come “aggressivo”, almeno stando alle stesse parole di Cook: «Crediamo molto in quel che facciamo e ogni movimento compiuto è a beneficio dei nostri investitori, ma quelli a lungo termine e non quelli di breve termine».
Cook ha anche fatto una interessante affermazione sulla possibilità di investire il denaro in acquisizioni di significativa portata. Fino ad oggi Cupertino ha incorporato solo piccole società, valutate al massimo in centinaia di milioni di dollari, questo mentre alcune concorrenti hanno speso miliardi di dollari per portare a casa tecnologie (o cervelli) come accaduto recentemente a Google che ha speso 3,2 miliardi per Nest. Il CEO dichiara che per Apple non si tratta di una scelta “fideistica”, ma solo di opportunità: «non avremmo assolutamente alcun problema a staccare assegni a dieci cifre se trovassimo la società giusta. Ma dobbiamo trovare qualche cosa che sia nell’interesse di Apple a lungo termine».
Intanto Cook sottolinea che quanto è stato messo sulla tabella di marcia porterà Apple verso un futuro di crescita e che sono in arrivo «nuove categorie di prodotto entro l’anno. Chiunque sia minimamente ragionevole si rende conto che entreremo in nuovo mercati. Non siamo ancora pronti a discutere di che si tratta, ma sono cose davvero molto interessanti».
L’amministratore delegato di Apple ha poi affrontato le critiche sul mercato di iPhone che secondo alcuni osservatori sarebbe destinato a diventare un prodotto di nicchia, come lo è stato il Mac nel mondo dei PC. Usando un argomento abbastanza nuovo, Cook ha detto che «Apple è il secondo produttore al mondo di “veri” smartphone in praticamente tutti i paesi del mondo. Escludo da questa classifica gli smartphone di fascia bassa che per le loro specifiche sono usati semplicemente come cellulari evoluti e non come veri smartphone».
Cook ha poi precisato il concetto ribadito più volte e, secondo lui, frainteso di una Apple intenzionata a fare buoni prodotti e non essere prima nel mercato: «Se c’è un mercato dove siamo secondi – ha detto al WSJ – vogliamo diventare primi e potete scommettere che lavoriamo per quello. Non siamo soddisfatti di essere “piccoli”, voglio dire che il nostro obbiettivo primario è produrre cose eccellenti e che su questo dobbiamo concentrarci. Se non siamo in grado di raggiungere questo traguardo, non possiamo prendere la scorciatoia del prezzo per lanciare prodotti di cui non siamo orgogliosi perchè perderemmo la nostra identità».
