Al termine della presentazione dei risultati del quarto trimestre fiscale, al CEO di Apple, Tim Cook, sono state come di consueto fatte alcune domande, incluse questioni relative alla regolamentazione che Apple potrebbe trovarsi a dover affrontare relativamente all’App Store e Cook ha spiegato che Apple continua a focalizzare l’attenzione su privacy e sicurezza.
La Mela potrebbe trovarsi a dover affrontare cambiamenti normativi che obbligherebbero l’azienda a offrire agli utenti la possibilità di usare App store di terze parti o altri metodi alternativi per ottenere app su iPhone e iPad.
“La cosa principale su cui siamo concentrati nell’App Store è mantenere la nostra attenzione su privacy e sicurezza”, ha detto Cook. “Sono due dei princìpi cardine che hanno permesso di creare un ambiente altamente affidabile, un ambiente nel quale consumatori e sviluppatori confluiscono. I consumatori possono fidarsi e le app servono a quello che dicono che servono. Gli sviluppatori hanno inoltre un pubblico potenzialmente enorme al quale vendere i loro software”.
E ancora (sempre con riferimento all’App Store): “È qualcosa che è al primo posto nella nostra lista. Tutto il resto è secondo di diverse lunghezze. Stiamo lavorando per spiegare decisioni prese, pensate per offrire privacy e sicurezza”:
Non avere il sideloading (in altre parole la possibilità di installare applicazioni scaricabili all’infuori dell’App Store, ad esempio direttamente da Internet o da store alternativi) permette secondo Cook di evitare la possibilità di ottenere app non revisionate e pericolose dal punto di vista della privacy.
Cook ha anche dichiarato che Apple è focalizzata a discutere di privacy e sicurezza dell’App Store con regolatori e legislatori.
Apple recentemente ha affrontato il primo grado di giudizio nella causa che ha visto l’azienda contrapposta ad Epic Games per la possibilità di usare sistemi di pagamento alternativi, scavalcando l’app store per gli acquisti in-app. Il giudice ha respinto la tesi “monopolistica” di Epic ma ha evidenziato che l’azienda ha posto in essere delle pratiche anticoncorrenziali e ha emesso anche un’ingiunzione permanente
imponendo ad Apple di non vietare agli sviluppatori di includere nelle loro app pulsanti, collegamenti esterni o altri inviti all’azione che indirizzano gli utenti a meccanismi di acquisto esterni alla piattaforma. L’ingiunzione dovrebbe entrare in vigore entro il 9 dicembre ma Apple ha fatto appello per avere più tempo ed evitare alcune delle modifiche richieste per l’App Store.