Come avevamo anticipato a febbraio, Tim Cook ha tenuto oggi il discorso ai laureandi dell’Università Tulane, in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi del 2019. L’evento si è svolto presso il Mercedes-Benz Superdome, uno stadio di New Orleans, Louisiana.
L’amministratore delegato di Apple ha parlato del suo arrivo in Apple, di cambiamento climatico e incoraggiato i laureandi della Tulane a rendere il mondo migliore.
Prima del discorso, riferisce 9to5Mac, Cook ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università. Il CEO della Mela è stato elogiato per avere trasformato “Apple nell’archetipo di azienda di successo e innovazione nell’ambito della tecnologia”.
Cook ha aperto il discorso invitando i laureand a essere più aperti verso gli altri e riconoscere altri aspetti dei problemi. “In un mondo nel quale documentiamo ossessivamente le nostre vite, non prestiamo attenzione a ciò che dobbiamo al prossimo”, ha detto Cook. “La civiltà umana sboccia quando capiamo di poter fare di più per gli altri, un approccio contro le minacce e i pericoli a quella tremolante luce del fuoco che diminuisce man mano che si cresce, qualcosa che, gendo insieme, permetterebbe di ottenere maggiore prosperità, bellezza e saggezza”.
Partendo da questo discorso, Cook ha narrato del suo arrivo in Apple, ricordando l’impegno di Steve Jobs nel voler portare potenti tecnologie a un numero più vasto di persone. L’attuale CEO di Apple ha spiegato che, all’epoca, aveva un lavoro stabile alla Compaq, azienda che sembrava dovesse rimanere sempre sulla cresta dell’onda, mentre Apple sembrava sull’orlo della bancarotta.
“Avevo un tranquillo posto di lavoro presso un’azienda chiamata Compaq, che all’epoca sembrava dover rimanere al vertice per sempre. Com’è facile intuire, alcuni di voi sono probabilmente troppo giovani perché ricordino questo marchio, ma nel 1998 Steve Jobs mi convinse a lasciare Compaq alle spalle ed entrare a far parte di un’azienda sull’orlo del fallimento. Creavano computer ma, almeno all’epoca, molte persone non erano interessati ad acquistarli. Steve aveva un piano per cambiare le cose. Non si trattava solo dell’iMac o dell’iPad, era una questione di valori che hanno resto possibile tali innovazioni. L’idea che mettere potenti strumenti nelle mani di chiunque, potesse far prosperare la società”.
“Possiamo creare cose che consentono di immaginare un mondo migliore, e farle diventare realtà. Si dice che se riuscirete a fare quello che vi piace non lavorerete un giorno della vostra vita. In Apple, ho imparato che è una stupidaggine: lavorerete più di quanto pensiate sia possibile, ma gli strumenti di lavoro sembreranno leggeri tra le vostre mani”.
Cook ha poi parlato di un argomento al quale ama sempre far riferimento: il cambiamento climatico, spiegando che, per molti versi, la sua generazione ha probabilmente deluso gli odierni laureandi della Tulane.
“Abbiamo perso troppo tempo a discutere, troppo concentrati a combatterci e non abbastanza nel fare progressi. Non c’è bisogno di guardare lontano per trovare esempi di questo fallimento. Qui, oggi, in questo stesso luogo, ci troviamo nell’arena dove migliaia di disperati avevano trovato conforto dopo un disastro naturale che porterà conseguenze per centinaia di anni, eventi del tipo che sembrano verificarsi sempre più spesso. Non posso parlare di che persone siamo senza riferimenti al cambiamento climatico. Questo problema non diventa di facile soluzione secondo chi vince le elezioni. Chi ha vinto la lotteria della vita e può permettersi il lusso di ignorare il problema ma c’ anche chi, invece, rischia di perdere tutto. Le comunità costiere, incluse alcune qui in Louisiana, hanno già piani per lasciarsi alle spalle i legami do ciò hanno chiamato casa per molte generazioni e rifugiarsi in alto, riguardano i pescherecci che tornano con le reti vuote e la fauna selvatica.
“Sono case di persone, si tratta della loro sussistenza. La terra dove i loro nonni sono nati, hanno vissuto e sono morti. Quando parliamo di cambiamento climatico, vi sfido a individuare chi ha più da perdere e di trovare l’autentica empatia che nasce dal poter avere qualcosa da condividere. È ciò che dobbiamo davvero l’uno agli altri. Quando fate questo, il chiacchiericcio politico si affievolisce e potete sentire i vostri piedi piantati sulla terraferma. Non abbiamo mai dedicato monumenti ai troll (Cook intende probabilmente persone che diffondono messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso e/o del tutto errati, con il solo obiettivo di creare confusione e fomentare gli animi, ndr) e non cominceremo a farlo adesso”.
Cook ha concluso il discorso incoraggiando i laureandi a lasciare un mondo migliore per le future generazioni, a cambiare, a concentrarsi sui temi più rilevanti che la nostra società dovrebbe affrontare.
“Siate motivati dal vostro dovere di costruire un mondo migliore. Le persone giovani hanno ripetutamente cambiato il corso della storia. Ora è tempo di farlo ancora. Sappiamo che l’impellenza di tale verità è con voi oggi. Sentitevi grandi, perché nessuno ha il potere di farvi sentire piccoli. Siate coraggiosi perché le sfide sono grandi, ma anche voi siete grandi. Siate grati perché qualcuno si è sacrificato per rendere possibile questo istante per voi. Qui, in questo stadio, avverto il vostro coraggio. Provate a fare qualcosa. Forse avrete successo, forse fallirete. Pensate a come lavoro della vostra vita a qualcosa che possa cambiare il mondo. Non c’è nulla di più bello che lavorare per lasciare qualcosa di migliore a tutta l’umanità”.
Nel 2015, Tim Cook aveva pronunciato il discorso di apertura all’università Bocconi di Milano e il discorso di commiato per i laureati della George Washington University. Nel 2016 il CEO di Apple Tim Cook ha tenuto un discorso ai laureandi del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Lo scorso anno ha tenuto il discorso alla cerimonia di laurea della Duke University.