Il CEO di Apple Tim Cook ritiene che dovrebbe esserci un limite nell’eccessivo uso delle tecnologie nelle scuole e non vorrebbe che il nipote usasse i social network.
L’amministratore delegato di Apple – riferisce The Guardian – si trovava all’Harlow College dell’Essex per parlare dell’espansione dell’iniziativa “Everyone Can Code”, un programma destinato a istituti e università per aiutare a imparare a sviluppare app pensate per il mobile.
“Non credo nell’uso eccessivo (della tecnologia)” ha detto Cook. “Non sono il tipo che dice che abbiamo raggiunto il successo se la usi tutto il tempo”. “Non lo condivido per niente”. Anche nei corsi svolti con l’ausilio dei computer, come quelli concernenti il graphic design, la tecnologia non dovrebbe essere dominante, ha spiegato ancora.
“Vi sono ancora dei concetti dei quali parlare e che bisogna comprendere. In un corso di letteratura ritengo vi sia bisogno di usare molta tecnologia? Probabilmente no”.
Cook ha fatto un cenno a come l’azienda da lui guidata si preoccupi dei ragazzi al di fuori dell’aula. “Non ho un figlio ma ho un nipote al quale ho imposto dei limiti. Vi sono cose che non permetto. Non lo voglio che usi un social network”.
Dei pericoli dei social network per bambini piccoli e adolescenti sono concordi in tanti. Recentemente manager che hanno lavorato per il social di Mark Zuckerberg sono arrivati al punto di sostenere che Facebook stia “rompendo il tessuto sociale che fa funzionare la nostra società”. Chamath Palihapitiya, ex manager del gruppo, ha dichiarato che tutti i social network stanno danneggiando la nostra società e di sentirsi “terribilmente colpevole” per averli aiutati a crescere e a esistere”.
Tornando all’apprendimento della programmazione, Cook si è pronunciato appassionatamente a favore del coding, ripetendo quanto già detto in altre occasioni e cioè che è persino più importante della conoscenza di una lingua straniera. “Conosco persone che non sono d’accordo con me, ma il coding è una lingua globale, un modo per conversare con 7 miliardi di persone”.