Nel corso di una cerimonia che si è svolta ieri, il CEO di Apple Tim Cook ha ricevuto il premio “Courage Against Hate” dell’Anti-Defamation League, organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Stati Uniti.
Nel discorso di apertura, riportato da Macrumors, Cook ha mandato un segnale forte contro gli “odiatori di professione” spiegando che non avranno vita facile sulla piattaforma di Apple. “Rivolgiamo un messaggio a quanti cercano di favorire odio, divisioni e violenza: non c’è posto per voi nella nostra piattaforma. Non siete graditi”.
Cook ha proseguito spiegando che si tratta di una visione di lunga data di Apple, ricordando la rimozione dei podcast complottisti di Infowars all’inizio di quest’anno, spiegando che esistono dei valori che guidano decisioni concernenti la curation dei contenuti.
“Sin dai primi tempi di iTunes fino ad Apple Music oggi”, ha detto Cook, “abbiamo sempre vietato musica contente messaggi dedicati alla supremazia della razza bianca. Perché? Perché è la cosa giusta da fare”. “Come abbiamo dimostrato quest’anno, non offriamo una piattaforma a violenti teorizzatori della cospirazione sull’App Store. Perché? Perché è la cosa giusta da fare”.
“Amici miei, se non siamo chiari su questioni morali come queste, avremo grandi problemi”. “Non temiamo di dire che i nostri valori guidano le decisioni sulla curation” (monitoraggio e selezione dei contenuti, ndr). “Perché dovremmo farlo? Fare ciò che è giusto, trarre esperienze dalla violenza e dall’odio, creare esperienze che rafforzino la creatività e portano a nuove idee, è ciò che i nostri clienti vogliono da noi”.
“La tecnologia dovrebbe tenere conto dell’attenzione all’uomo e dell’ottimismo. Noi riteniamo che il futuro debba appartenere a quanti usano la tecnologia per costruire un mondo migliore, più inclusivo e carico di speranza”.
“La storia è piena di esempi di cosa può succedere quando i detentori del potere o chi avrebbe dovuto avere capacità di giudizio, ha fatto finta di niente e guardato dall’altra parte”. Ritengo che la cosa più sacra che ognuno di noi possiede, sia il discernimento, la nostra moralità, il nostro innato desiderio di separare ciò che è giusto e che è sbagliato”. “Scegliere di accantonare queste responsabilità in un momento decisivo sarebbe indecoroso”. “Noi come singoli abbiamo capacità di capire, pensare e agire che dovremmo sfruttare”.
A detta di Cook, benché Apple sia un’azienda del mondo IT, i suoi dipendenti “non dimenticano mai” che i loro dispositivi sono immaginati, progettati e creati da menti umane, destinati ala miglioramento della vita delle persone. “A volte ripeto che non mi preoccupano i computer che pensano come persone, ma le persone che pensano come computer, senza valori o solidarietà, senza paura delle conseguenze. E per questo proviamo a rimanere ancorati alle nostre radici, a mantenere i nostri dispositivi connessi all’umanità, quello che differenzia noi stessi”.