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Tim Cook: nel profilo di Reuters il top manager di Apple calmo e gentile che sa usare il pugno duro

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Il nuovo profilo di Reuters dedicato all’uomo e soprattutto al manager Tim Cook è un ritratto con luci e ombre ma con giudizio finale positivo. Cook è descritto come un uomo molto calmo e tranquillo, quasi imperturbabile, gentile e anche simpatico nelle riunioni con piccoli gruppi di persone. Ma anche se indole e temperamento non potrebbero essere più diversi dall’illustre predecessore Steve Jobs, nome ed eredità ingombranti che più volte appaiono nel pezzo, non senza gli inevitabili confronti, Tim Cook ha personalità e stile suoi propri che si rispecchiano nella nuova gestione di Apple.

Così in questo nuovo ritratto del boss di Apple la gestione Tim Cook è confrontata con l’andamento negativo del titolo AAPL, con quotazioni in calo per diversi mesi, anche se ultimamente in decisa risalita. Ma soprattutto la gestione Tim Cook è confrontata con l’assenza di novità importanti e prodotti significativi da parte di Apple per un periodo decisamente troppo lungo. Le zone d’ombra proseguono con gli scarsi risultati registrati nell’ultimo trimestre sul mercato cinese, fino ad arrivare a un aumento rilevato dalle agenzie di lavoro e head hunters della Silicon Valley di profili di dipendenti Apple che si propongono per posizioni in altre società, una merce molto rara nell’era Steve Jobs, anche se si tratta di un fenomeno difficile da quantificare, soprattutto considerando la consistente crescita di personale in Cupertino negli ultimi anni e mesi.

Ciò nonostante Tim Cook piace ai dipendenti della Mela, che ora si trovano a lavorare in un ambiente meno caotico e più organizzato, dove anche il boss ha modi gentili e affabili. Questo si contrappone al clima un po’ più turbolento e meno prevedibile di quando ogni cosa in Apple ruotava attorno a Steve Jobs che tutto osservava e regolava personalmente. Nelle dichiarazioni raccolte da compagni di scuola ma soprattutto da dipendenti e colleghi emerge che Tim Cook è molto più propenso a delegare rispetto a quanto avveniva prima con Jobs.

Tim Cook
Infine nonostante il temperamento mite e disponibile Tim Cook sa usare il pugno duro e agire con rapidità e fermezza quando necessario. L’esempio torna sul fiasco del lancio della prima versione di Mappe: l’incidente ha spinto Cook a rivedere completamente l’impostazione e i piani futuri di iOS e quindi dei prodotti essenziali iPhone e iPad. Il Ceo di Apple si è scusato immediatamente con gli utenti per l’accaduto e ha licenziato Scott Forstall, sostituendolo con Jonathan Ive che per la prima volta diventa non solo responsabile design dell’hardware ma anche del design dell’interfaccia. Secondo gli addetti ai lavori la più imponente riorganizzazione di Apple degli ultimi anni è stata decisa in maniera ferma e rapida proprio da Tim Cook.

Il nuovo ritratto dedicato al Ceo di Apple non lo precisa ma la prova del nove per l’erede del ruolo di Steve Jobs consisterà nel lancio di nuovi prodotti. Nei prossimi mesi assisteremo alla presentazione di numerose novità da parte di Cupertino. Oltre alle versioni aggiornate di iPhone e iPad, i nuovi Mac Pro, iOS 7, Mavericks e altro ancora ma tutto questo non sarà sufficiente. Questo perché tutto il mondo rimane in attesa di una nuova rivoluzione da parte di Apple sotto la gestione di Tim Cook, pur sapendo che i prodotti rivoluzionari non vengono lanciati ogni anno.

Così anche se Tim Cook guiderà Cupertino verso nuovi livelli di vendite e fatturato, la promozione a pieni voti arriverà per lui solo se e quando Apple lancerà una televisione rivoluzionaria, un iWatch delle meraviglie o qualsiasi altro gadget o dispositivo ma se, e solo se, questo otterrà un successo pari o superiore a iPhone o iPad. In caso contrario sarà un fallimento imperdonabile e Tim Cook non potrà aspirare alla corona ereditata da Steve Jobs.

Questo ovviamente senza tenere presente che la maggior parte dei colossi dell’ICT si trovano nella posizione in cui sono oggi con alle spalle, nella migliore delle ipotesi, uno o al massimo due prodotti rivoluzionari. Nel frattempo nel curriculum di Apple i punti di svolta che hanno fatto un’era sono già almeno sette nell’arco dei 37 anni di vita della società: Apple II, il primo Mac, iMac, iPod, iPhone, App Store e iPad. Mentre la quasi totalità delle aziende prospera con prodotti che vendono, Apple ha abituato il mondo a prodotti definitivi da cui non si torna più indietro, non solo campioni di vendita ma che cambiano per sempre il modo di usare la tecnologia e anche lo stile di vita. E’ per questa ragione che il compito del Ceo della Mela risulta quasi impossibile: non basterà per Tim Cook dimostrare di essere all’altezza di Steve Jobs ma dovrà addirittura stravolgere un settore o un intero mercato.

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