Il 2015 sarà l’anno di Apple Pay. L’ha dichiarato con convinzione Tim Cook durante la conferenza per la presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2015 di Apple, basandosi sulle statistiche relative a quello che si appresta a essere il sistema di pagamento contactless più apprezzato di sempre.
A soli tre mesi dal lancio, avvenuto soltanto negli Stati Uniti nel mese di ottobre, rappresenta più del 66,6% degli acquisti contactless del paese: ogni 2 dollari su 3 – spiega Cook – sono infatti spesi acquistando beni e servizi con Apple Pay che, lo ricordiamo, è attualmente disponibile solo su iPhone 6 e iPhone 6 Plus, unici dispositivi dell’azienda con chip NFC integrato e quindi abilitati all’utilizzo del nuovo sistema di pagamento mobile. Da aprile, infatti all’elenco dei dispositivi supportati si aggiungerà anche Apple Watch, che di fatto offrirà la possibilità di gestire pagamenti contactless anche su iPhone 5, iPhone 5S e iPhone 5C, estendendo dunque la portata del servizio ad un numero di utenti ancora più esteso.
Al momento sono circa 200.000 le vending machine (distributori automatici, lavanderie pubbliche, parchimetri, ecc.) e 750 le banche e gli istituti finanziari che supportano tale servizio (inizialmente erano 500) e, ha spiegato Tim Cook durante la teleconferenza, non c’è giorno che passa senza che Apple venga contattata da aziende e business al di fuori degli Stati Uniti desiderosi di abilitare i pagamenti Apple Pay presso i propri esercizi, dimostrando il forte e crescente interesse verso il nuovo sistema. L’entusiasmo non stupisce, visto che attualmente Apple Pay rappresenta l’80% delle transazioni contactless presso i negozi Panera Bread, mentre le drogherie Whole Foods si sono trovate di fronte ad un incremento del 400% dei pagamenti mobile da quando il servizio di Apple è stato lanciato.
Apple Pay sta riscuotendo successo anche sul mercato online, giacché permette di acquistare anche beni e servizi digitali. Sebbene infatti da diversi anni le persone hanno la possibilità di acquistare beni digitali, come ad esempio suonerie attraverso semplici messaggi di testo, solo Apple Pay è riuscita a conquistare la fiducia degli utenti che si sono convinti ad abbandonare il portafoglio in favore del nuovo sistema. La calorosa accoglienza di Apple Pay, che ha registrato successo e ampia adozione fin dalle prime settimane dal lancio, stride se confrontato con altri sistemi di pagamento elettronico, su tutti Google Wallet, disponibile da diversi anni, ma che non ha mai riscosso il successo che ci si aspettava.
C’è anche chi, come alcuni membri del Merchant Customer Exchange (MCX, consorzio di rivenditori Walmart), non è entusiasta del nuovo sistema di pagamento ideato da Apple, ed ha deciso di negare ai propri clienti la possibilità di effettuare pagamenti tramite Apple Pay all’interno dei propri esercizi, in previsione del lancio di un proprio sistema di pagamento alternativo. «Una scaramuccia» ha commentato Tim Cook.