Dopo essere stato indicato tra i cento personaggi più influenti nella consueta classifica del Time di quest’anno, il CEO di Apple – Tim Cook – ha parlato con il settimanale statunitense di ambiente, privacy, Realtà Aumentata e Intelligenza Artificiale.
Per quanto concerne il suo decennale incarico alla guida di Apple, Cook ha riferito che l’insegnamento più importante che ha appreso è che ha ancora molto da imparare.
“Ho imparato molto velocemente a ricordare che ho solo due orecchie, solo una bocca e ad ascoltare attentamente le persone che mi circondano, perché intorno a me ci sono alcune delle persone migliori e brillanti”, ha dichiarato Cook, “e sono più in gamba di me”.
Parlando del concetto capitalistico delle società per azioni, del sostegno di Apple per l’ambiente e altri progetti, Cook ha sottolineato che, benché gli obiettivi siano cambiati nel corso degli anni, con un “atteggiamento più coraggioso”, Apple “si è sempre preoccupata dell’ambiente”, e ha “sempre tenuto profondamente ai suoi dipendenti”.
“Siamo in un periodo nel quale alcuni dei grandi problemi del mondo, quali ad esempio il cambiamento climatico, non possono essere risolti solo dai governi”, ha riferito Cook. “Richiede il supporto di raggruppamenti e azionisti che si muovano nella stessa direzione, con il sostegno di partenariati pubblico/privato. Diversità e inclusione, uguaglianza razziale e lotta alle ingiustizie, queste sono le cose per le quali abbiamo bisogno che l’intera società vada avanti”.
Alla domanda del perché è importante per Apple essere coinvolta nel dibattito su equità e ambiente, Cook ha risposto che “non ha nulla a che fare con l’immagine e via discorrendo”. “Ha a che fare con il fatto che in Apple siamo una comunità di persone che vogliono cambiare il mondo in meglio”. E ancora: “Vogliamo lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo trovato; e per farlo, devi far parte della conversazione in aree nelle quali le politiche di governo si intersecano con i tuoi valori”.
Per quanto concerne la privacy, il CEO di Apple ha ribadito cose già dette in altre occasioni: “Riteniamo che la privacy sia uno dei problemi consequenziali del nostro tempo. […] È in cima alla lista delle cose di cui occuparsi. Ce ne rendiamo conto ogni giorno; si sta perdendo il controllo sulla privacy delle persone, elemento che era dato per scontato”.
Nell’ultima parte dell’intervista, Cook ha parlato di tecnologia in generale, spiegando di essere in fibrillazione per tutto ciò che concerne l’Intelligenza Artificiale (AI) che è possibile sfruttare anche “per aspetti ai quali non penseresti mai”. Ha spiegato che è utile per tutto, dal riconoscimento facciale, al raggruppamento automatico delle immagini, per passare ad altre cose più ovvie. “È dappertutto; e mi sembra che siamo solo all’inizio di quello che può consentire di fare e rendere migliori le vite delle persone”. Cook non ha mancato di menzionare la su fissa sulla Realtà Aumentata e le possibilità offerte dal poter “sovrapporre mondi virtuali con mondo reali”, senza distrarsi dal mondo fisico reale e allontanarsi dai legami con le altre persone”.
Cook si è detto infine convinto che la tecnologia “può fare tanto bene al mondo”, a seconda di come viene concepita dai creatori. Il CEO di Apple è ottimista “su tutte le cose che possono accadere nelle nostre vite” in futuro, “con sempre più tempo libero a disposizione per attività ricreative e altre ancora che desideriamo”.