Come prevedibile, dopo la presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre dell’anno fiscale 2017, al CEO di Apple sono state fatte varie domande: inevitabile l’interrogativo di un giornalista sull’affermazione di Donald Trump che pochi giorni fa ha dichiarato al Wall Street Journal del piano di Apple di voler aprire «Tre grandi, grandi, grandi fabbriche in USA». Dichiarazione quest’ultima che pronunciata dal Presidente degli Stati Uniti aveva scatenato grande eco e che sembrava provenire direttamente dai piani più alti di Cupertino se non da Tim Cook in persona
A Cook è stato chiesto di chiarire quanto affermato da Trump, ma il CEO ha schivato la domanda evidenziando gli sforzi complessivamente compiuti da Apple per incrementare i posti di lavoro negli USA. Cook ha detto che Apple ha contribuito a creare due milioni di posti di lavoro negli USA, in tre diverse categorie. La prima, responsabile di circa 2/3 dei posti in questione, è l’App Store con relativa comunità degli sviluppatori. Cook ha spiegato che Apple sta facendo enormi sforzi in quest’area incoraggiando ragazzi e studenti dei college a dedicare al mondo dello sviluppo software, con specifici programmi per lo studio di Swift disponibili in scuole di tutto il mondo.
La seconda categoria a detta di Cook è l’industria manifatturiera; lo scorso anno Apple ha comprato 50 miliardi di dollari in beni e servizi da fornitori statunitensi e punta a un ulteriore incremento. A maggio di quest’anno Apple ha annunciato un fondo da 1 miliardo di dollari con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro in USA nella manifattura avanzata.
Tra i primi destinatari del fondo, c’è la statunitense Corning, produttori di schermi per iPhone e iPad, cha ha ottenuto 200 milioni di dollari per investimenti in ricerca e sviluppo. Cook ha spiegato che l’investimento in Corning sarà sfruttato per necessità nell’ambito di beni strumentali e perfezionamenti nelle procedure all’avanguardia per la trasformazione del vetro.
«Vi sono molte strutture che possono beneficiare dell’investimento per crescere, espandersi e stabilirsi negli Stati Uniti per la prima volta – ha dichiarato Tim Cook – Siamo molto entusiasti». La terza categoria alla quale ha fatto riferimento Cook è la sede stessa di Apple, campus che impiega migliaia di dipendenti. Il CEO non è entrato molto in dettaglio ma ha lasciato intendere che annunci specifici sono previsti prima della fine dell’anno, ed è forse di questo che ha parlato con Trump.
«Due terzi dei nostri dipendenti si trovano negli Stati Uniti, nonostante solo un terzo delle entrate arrivi da qui» ha spiegato Cook – Ci sono alcune cose di cui parleremo più avanti nell’anno». Il CEO di Apple ha spiegato ancora di sentire la responsabilità di creare posti di lavoro in USA «Siamo del parere che abbiamo il dovere di incrementare l’attività economica e i posti di lavoro negli USA. Apple poteva essere creata solo qui».