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Tim Cook esorta il Senato USA ad approvare la legge sull’immigrazione

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Il CEO di Apple, Tim Cook, continua a sollecitare una riforma legislativa in materia di immigrazione e in un tweet ha esortato il Senato USA ad approvare la legge che dovrebbe semplificare le procedure per l’ingresso di lavoratori qualificati e altamente specializzati.

Cook ha esortato il Senato ad affrontare la Fairness for High-Skilled Immigrants Act, la proposta di legge che potrebbe rivoluzionare il metodo della concessione dei visti, rivedendo il sistema che sta alla base del rilascio dei visti per entrare negli Stati Uniti, basato principalmente sull’occupazione.

Attualmente tutti i paesi del mondo ottengono lo stesso numero di visti USA, indipendentemente dalla loro popolazione o dal numero di domande, e per paesi come l’India e la Cina, si creano code lunghissime, nonostante “offrano” lavoratori con elevate competenze tecnologiche che potrebbero far molto comodo alle aziende USA; altri paesi hanno così poche richieste l’anno che neanche sfruttano tutte le Green Card a loro disposizione.

diversità in azienda

Cook nel suo tweet spiega che “il contributo di questi lavoratori è cruciale per il futuro dell’America”. CNBC riferisce che l’approvazione dell’Hgh-Skilled Immigrants Act favorirebbe l’arrivo di immigrati altamente qualificati e modificherebbe il meccanismo di distribuzione delle Green Card attualmente distribuite secondo le regole dell’Immigration Act.

Prima di diventare legge, la norma deve superare il voto del Senato e il Presidente dare la sua approvazione. Si è creata una situazione di stallo da quando la norma è stata sottoposta alla commissione giudiziaria del senato il 17 settembre e al momento non è prevista alcuna votazione sulla questione.

La riforma dell’immigrazione interessa ovviamente non solo Apple ma tutto il settore IT degli Stati Uniti. Moltissime aziende del settore hanno la necessità di capire cosa fare dopo che Trump ha cercato di porre fine al DACA, il programma federale che protegge dall’espulsione immigrati irregolari arrivati da bambini, i cosiddetti ‘Dreamers’. La Corte Suprema degli Stati Uniti dovrà decidere se l’amministrazione Trump ha il diritto di chiudere il programma federale. A novembre dello scorso anno la Corte di appello del Nono circuito, aveva dato torto all’attuale amministrazione, contestando, tra le altre cose, “la crudeltà di rimpatriare dei giovani, portandoli in Paesi con i quali non hanno alcun legame”.

Il CEO Tim Cook e Deirdre O’Brien, Senior Vice President di Retail + People di Apple, hanno presentato una memoria scritta (“amicus curiae”) alla Corte Suprema degli Stati Uniti a supporto del Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA). I tribunali federali chiamati a decidere sulla questione hanno finora imposto all’amministrazione di mantenere in vita il programma, in attesa di una conclusione delle cause legali lanciate contro l’amministrazione.

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