Il CEO di Apple, Tim Cook, e altri importanti dirigenti dell’azienda, sono tra coloro che dovrebbero testimoniare nel processo con giuria che si svolgerà ad aprile a San Diego (California).
La richiesta con le testimonianze dei dirigenti Apple è presente nella documentazione del tribunale resa pubblica questa settimana.
Nella lista dei testimoni presentata alla Corte del Southern District in California, oltre a Tim Cook sono stati chiamati a deporre lo Chief operating officer Jeff Williams, il Senior Vice President of Worldwide Marketing Phil Schiller, il consulente speciale Bob Mansfield, l’ex consulente legale Bruce Sewell e B.J. Watrous, principale consulente legale del settore iPhone, iPod e iPad.
Il CEO di Apple, spiega AppleInsider, dovrebbe riferire in merito a pratiche commerciali e strategie aziendali, accordi con gli operatori di telefonia, prassi relative a licenze e autorizzazioni e altri argomenti pertinenti alle rivendicazioni di Apple sul presunto abuso di potere monopolistico da parte di Qualcomm nel settore dei chip-modem. Williams, Schiller, Watrous e altri dirigente e dipendenti di Apple discuteranno di tutto ciò che è attinente al processo correlato ai loro rispettivi ambiti di lavoro.
A testimoniare è stato chiamato anche Irwin Jacobs, co-fondatore e presidente di Qualcomm, l’attuale CEO di Qualcomm Steven Mollenkopf, e il presidente Cristiano Amon. Il fondatore di Qualcomm testimonierà in merito al contributo dell’azienda nel settore della tecnologia cellulare e le ormai relative tecnologie standardizzate ma anche di prassi operative e altri argomenti. Anche Mollenkopf dovrà chiarire le pratiche commerciali dell’azienda e la politica aziendale che non prevede di offrire licenze a chi non compra i suoi chip, le politiche in termini di incentivi e rimborsi, condizioni FRAND (fair, reasonable, not-discriminatory) sui brevetti essenziali nel contesto del diritto della concorrenza.
Come abbiamo spiegato altre volte, secondo Apple, Qualcomm detiene un monopolio in base al quale sarebbe in grado di dettare legge sul mercato, minacciando anche altri partner che forniscono differenti componenti per iPhone, impedendo ad essi di gestire normali trattative commerciali sul prezzo delle componenti, con l’imposizione di royalties sproporzionate.
A gennaio dello scorso anno, lo ricordiamo, Apple aveva chiesto un miliardo di dollari in sconti che Qualcomm avrebbe promesso, negandoli successivamente come ritorsione per la collaborazione della Mela con le indagini dell’antitrust della Corea del Sud, autorità che un mese prima aveva inflitto a Qualcomm una multa di circa 853 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali. Su questo fronte una sentenza preliminare ha stabilito che Qualcomm deve ad Apple circa 1 miliardo, pagamenti dovuti perché parte di un accordo commerciale tra le due aziende.