Il CEO di Apple, Tim Cook, insieme ai CEO di altre aziende tra cui Sundar Pichai di Google e Satya Nadella di Microsoft hanno firmato congiuntamente una lettera indirizzata all’amministrazione Trump per chiedere di rafforzare l’accordo sul clima siglato a Parigi nel 2015 e da cui gli USA dovrebbero ritirarsi, come annunciato dal presidente, Donald Trump.
La lettera dei CEO di Apple, Google e Microsoft, arriva in concomitanza di una iniziativa simile da parte di John Kerry, ex segretario di Stato USA, che ha dato il via a “World War Zero”, una coalizione di leader, esponenti militari e star di Hollywood, concepita con lo scopo di promuovere iniziative per contrastare il cambiamento climatico. Tra i membri dell’alleanza, gli ex presidenti democratici Bill Clinton e Jimmy Carter, ma anche leader repubblicani moderati come l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, e l’ex governatore dell’Ohio, John Kasich.
L’atto formale con il quale è stato avviato il percorso di ritiro dagli impegni negoziati nel 2015 si è concretato a inizio novembre con la consegna, da parte dell’amministrazione guidata da Trump, dei documenti necessari per notificare la decisione alle Nazioni Unite. Mike Pompeo, segretario di Stato degli USA, in un post su Twitter sostiene che il loro è un “modello realistico e pragmatico”, ponendosi come “leader mondiali nella riduzione di tutte le emissioni, nella promozione della resilienza, nella crescita dell’economia e nel garantire energia ai nostri cittadini”.
Humanity has never faced a greater or more urgent threat than climate change — and it’s one we must face together. Apple will continue our work to leave the planet better than we found it and to make the tools that encourage others to do the same. https://t.co/26sTnleNep
— Tim Cook (@tim_cook) December 2, 2019
Nella lettera sottoscritta da Cook, si afferma che l’accordo sul clima siglato a Parigi nel dicembre del 2015 consente di “rafforzare la competitività nei mercati globali, ponendo gli Stati Uniti alla guida nel dispiegamento di nuove tecnologie a supporto della transizione, con vantaggi “per i lavoratori e la comunità”, “creando lavori e aziende destinate a durare”. “La promessa dell’accordo di Parigi è di un mondo giusto e prospero. Esortiamo gli Stati Uniti a unirsi a noi nel rimanere”.
La lettera è stata preparata da AFL-CIO (American Federation of Labor and Congress of Industrial Organizations), la più grande centrale sindacale degli Stati Uniti d’America, federazione che rappresenta 12,5 milioni di persone che lavorano nel Paese.
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