Sorprese nei compensi 2015 dei dirigenti Apple: Cook con 10,3 milioni di dollari è il meno pagato nell’Olimpo dei Top. Scatto impressionante di Luca Maestri che arriva a ben 25,3 milioni di dollari, il più alto di tutti, secondo solo ad Angela Ahrendts.
Ma i compensi del dirigente Apple non includono solamente paga base, compensazioni e incentivi basati sull’andamento delle vendite e le quotazioni in borsa: una parte importante, in molti casi la più sostanziosa di tutte, è composta da pacchetti azionari spesso vincolati, con titoli che maturano e possono essere venduti solo nel corso degli anni, insomma una sorta di assicurazione in più per la multinazionale per fare in modo che i dirigenti top rimangano al loro posto.
Così il top dirigente Apple Tim Cook nel 2015 ha visto incrementare il suo compenso solo dell’11,5% fino a 10,3 milioni di dollari. L’aumento è stato del 14,4% per la paga base per un totale di 2 milioni di dollari, mentre altri incentivi e compensi sono aumentati del 19% fino a 8 milioni di dollari.
I dettagli emergono da un documento presentato da Apple, riportato da CNBC: l’aumento dei compensi di Cook risulta inferiore non solo agli altri dirigenti top ma anche rispetto alla crescita registrata dalla Mela nel 2015, anno in cui le vendite sono aumentate del 28% e i profitti del 35%, escluso per il momento l’ultimo importante trimestre i cui risultati fiscali saranno presentati il 26 gennaio.
Come anticipato la crescita più consistente nei compensi spetta a Luca Maestri, Chief Financial Officer, con un impressionante balzo dell’81% che ha portato il super manager italiano a un compenso di 25,3 milioni di dollari, più di chiunque altro in Apple, con una sola eccezione: Angela Ahrendts. L’attuale Senior Vice President della divisione retail e negozi online della Mela ha infatti incassato 25,8 milioni di dollari.
Se in termini di compensi e paga Tim Cook viene superato da diversi top manager, la situazione si ribalta completamente prendendo in esame anche i pacchetti azionari. Nel mese di settembre 2015 si era stimato che le azioni Apple di proprietà di Tim Cook ammontassero a 3,1 milioni per un valore attuale di circa 310 milioni di dollari, ma si tratta di titoli non ancora maturi. Lo diventeranno, e quindi potranno essere venduti, in scaglioni tra l’agosto di quest’anno e l’agosto del 2021.
Nel frattempo il titolo AAPL in borsa continua a soffrire: ormai da diversi mesi a questa parte le quotazioni sono scese e rimangono, salvo temporanei sobbalzi, al di sotto dei 100 dollari, poco più o poco meno. Un andamento che molti analisti considerano molto al di sotto delle potenzialità e delle prospettive di Apple, ma determinato dalle incertezze degli investitori e del mercato. I dubbi riguardano diversi fronti ma soprattutto le vendite di iPhone 6s, quelle di Apple Watch e la costante sfida della Mela, sempre chiamata a superare i suoi impressionanti record di vendite e di presentare sempre e comunque prodotti e servizi rivoluzionari.