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“Il Santo Graal degli orologi è la possibilità di monitorare sempre di più cosa succede nel corpo”. Lo ha affermato il CEO di Apple nel corso di un talk alla Startup Fest Europe di Amsterdam. Ne parla Bloomberg spiegando che Tim Cook ha parlato di mercato “maturo” per il monitoraggio della salute e che queste funzioni dovrebbero diventare come quelle utilizzate dagli utenti per controllare le performance di un autoveicolo. Le indicazioni del Ceo di Apple riguardano gli smartwatch in generale ma possono senza dubbio essere lette anche come indizi e anticipazioni su quello che possiamo aspettarci nel futuro di Apple Watch.
“Se state guidando da un po’ e la temperatura del motore diventa alta, un messaggio avverte di accostare; se c’è bisogno di cambiare l’olio, un messaggio dice di controllare l’olio”. Da qui Tim Cook traccia una analogia con gli smartwatch e gli utenti “qual è l’equivalente per il corpo?”; “riteniamo la salute sia una questione di grande importanza nelle diverse parti del mondo e pensiamo sia giunta l’ora di proporre semplificazioni e una nuova visione”.
Lo smartwatch di Apple suggerisce già di alzarsi, camminare, fare degli esercizi, ma in futuro – ha spiegato Cook, – simili dispositivi potrebbero essere in grado di sapere di più dal nostro corpo, consigliando ad esempio all’utente di fare un check-up medico. Benché il monitoraggio completo non può probabilmente essere integrato in un unico dispositivo ma essere il risultato di indicazioni che arrivano da più soluzioni, queste funzioni sono tra gli obiettivi che la Mela ha in mente per il futuro di Apple Watch.
“Avere dispositivi in grado di conoscere molte informazioni su di noi potrebbe essere incredibile, permettendo di migliorare la qualità e prolungare la vita”. Prima dell’arrivo sul mercato di Apple Watch, sono circolate voci di Apple interessata nei meccanismi di tracking di fattori sanitari di vario tipo misurabili con sensori ad hoc. Nel dispositivo arrivato sul mercato non sono stati integrati molti dei sensori di cui si era parlato in precedenza, probabilmente anche per varie limitazioni che impediscono letture e analisi senza che queste siano valutate e approvate da organi quali la Food and Drug Administration (FDA).